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29/09/14

... e l'edizione zero del "iQuattroeTrentathlon"



Come sempre ringrazio Giaco per il post:

Come tutte le grandi idee, anche questa è nata davanti a delle birre da mezzo e un piatto salutare di salsicce e patate in tecia…dieta da atleti, insomma…

Eravamo a pochi giorni dal Mezzo Ironman di Zell am See, e ci siamo detti…e se il triathlon ce lo organizzassimo in casa? Constatato che nessuno di noi aveva una vasca abbastanza grande per consentire la virata, visto il numero di partecipanti ed eventuali problemi logistici, abbiamo optato per un duathlon…tanto per iniziare…e così è nata la prima edizione de “iQuattroeTrentathlon” !!!

Dopo l’entusiasmo iniziale, gli atleti hanno dato subito la disponibilità massima: “vengo solo se posso andare in bici”, “non riesco a correre perché ho una verruca”, “c’ho mia nonna con il morbillo”, “mi è scappato il gatto dietro la lavatrice”, “le mutande mi stringono troppo e non respiro”, “il ferro per stirare i capelli si è rotto a metà dell’acconciatura, e adesso ho una pettinatura orribile”…queste alcune delle scuse ricevute dalla Direzione.






Ok, c’è stata qualche titubanza iniziale ma una volta svelati i percorsi (da fare invidia al Giro d’Italia), l’elenco dei partecipanti (tra gli altri il campione europeo di rutti e quello italiano di crampi) e i ricchi premi (per il I classificato c’era in palio una cena premio con Ivan Bogdanov), gli Organizzatori hanno dovuto fronteggiare una fila che a confronto quella per l’Iphone 6 sembra quella per i biglietti dei concerti dei Jalisse.






Il percorso di bici prevedeva un circuito di 27 km da ripetere una volta sola…(per non annoiare i concorrenti), mentre quello di corsa prevedeva la classica Napoleonica con annessa via Crucis (e sosta alle 15 stazioni per i più devoti).






Una volta chiuse le iscrizioni con ben 12 partecipanti (11 uomini e 1 donna), si è proceduto all’abbinamento delle coppie in base al ranking combinato Fidal/Uci/Tasi/Imu





Ma ora veniamo al sodo, quello per cui state sottraendo tempo prezioso alla vostra visita giornaliera a youporn o facebook….le pagelle di Beppe e i risultati:





1° classificati: Daniele Testa (47'58") alias Daniele + Alessandro Maffioli (37'36") alias Maffio
Maffio ci prova in tutti i modi a non far vincere la sua squadra, ma Daniele (miglior tempo sulla bici), dopo essersi docciato, cambiato, messo le scarpe da corsa e aver scambiato anche qualche chiacchera con tifosi e passanti, lo raggiunge sul percorso della corsa per "incitarlo"... Più di qualche testimone dice di averlo visto caricarselo sulle spalle per affrontare le salite più dure...
RISPETTABILI





2° classificati: Marco Recidivi alias Reci (52'20") + Marino Monte alias Mario (34'27") (o Moooonte)
Reduci dalle fatiche di Zell i due ci provano in tutti i modi a prendersi la prima piazza... In bici, quando Daniele lo passa, Reci cerca di farsi agganciare... a piedi con una super prestazione Monte stacca il primo tempo a piedi, ma non basta... Ci provano anche con un ricorso al TAR... chiuso di domenica!
POLEMICI






3° classificati: Giuseppe Galati alias Beppe (49'15") + Alessandro Giacomelli (39'57") alias Giaco
Passano ore ad organizzare questo duathlon, cercando di sfruttare tutti i punti deboli degli avversari, per riuscire ad arrivare più in alto possibile in classifica... Alla fine scavano un dignitoso terzo posto... di più era impossibile!
STRATEGICI






4° classificati: Luca Terreni alias Luca (53'15") + Marco Carboni (38'02") alias Carboni
E la coppia più attesa! Al ritrovo all'obelisco numerosi pullman di FAN si presentano illusi di poter cantare a squarciagola con il loro beniamino... In realtà si ritrovano soltanto un Luca acciaccato ed un Carboni stonato... Ma devono ricredersi quando con una gran prova i due si ritrovano di un soffio ai piedi del podio
LUCA CARBONI





5° classificati: Emanuele Cesaratto alias Manu (52'52") + Silvio Rebula (38'41") alias Silvio
Non più allenati come ai tempi d'oro i due scavano dal barile dell'esperienza per tirar fuori un risultato degno della manifestazione! Manu, che ormai dopo i trascorsi professionistici muove la bici solo quando deve spolverare la cantina, riesce a contenere il distacco dagli allenatissimi avversari, Silvio, che conosce ogni singola pietra di quel sentiero tira fuori una super prestazione...
NAVIGATI





6° classificati: Susy Marfoglia alias Susy (50'32") + Walter Lugli (45'48") alias Walter
In mezzo a questa banda di soli uomini la nostra Susy dimostra di che pasta è fatta! A parte la prima posizione tra le donne spicca la terza posizione tra i ciclisti...
Un plauso va anche a Walter che sacrificatosi (di sua spontanea volontà) perchè troppo forte in bici, si butta in un mondo (la corsa) che non è la sua specialità ma ne tira fuori una prestazione super!
EROICI










15/09/14

... e le pagelle 70.3!

Non potevano mancare le pagelle di Giaco!


Premessa doverosa…
ho provato a cimentarmi con 2 triathlon (il primo goliardico con bici Graziella, costume intero femminile e bollito misto come rifornimento, e il secondo semiserio…).
Anche se le gare erano brevi (circa 1/5 di quello che hanno fatto questi atleti nel mezzo Ironman), posso dirvi che la fatica si sente tutta…la bravura sta nel non trascurare nessuna delle 3 discipline e sapersi dosare su tutte e 3 le sfide. E’ uno sport unico, insomma….
In una gara come il mezzo ironman di Zell am See, esordio di tutti e 4, acqua del lago a 17 gradi, con percorso di bici rinnovato e reso più duro dalla pioggia….beh…basterebbe questo per fare i complimenti ed essere fieri dei quattroetrenta in trasferta al lago…loro però, ognuno a suo modo, ci hanno messo qualcosa in più, che merita di essere ricordato e raccontato!
Io qui li ho presi un po’ in giro, ma hanno tutta la mia stima e ammirazione! (per il momento…)

Nordio: è sicuramente il più in forma di tutti e lo dimostra con il risultato finale. Forse è anche il più esperto, perché infatti lascia che sia Marino ha beccarsi tutti gli schiaffoni e i calci nella tonnara iniziale del nuoto, e lui ne segue semplicemente la scia, mettendosi a fare pure un paio di bracciate a dorso e il morto a galla per 5 minuti….tanto vanno piano quelli davanti!
Sulla bici però deve ancora imparare da Marino come ci si rifornisce visto che si fa sorprendere dai crampi verso la fine…tuttavia la sua “Cipollini GT turbo 1.300” gli permette di portare a termine la frazione con un buon vantaggio, che consolida con una frazione di corsa mostruosa!
Sembra abbia festeggiato con la solita pacatezza, scolandosi 8 litri di birra, accompagnati da gel energetici!
SPIETATO

Mario: Arriva alla gara preparatissimo: sembra Bruno Sacchi de “i Ragazzi della III C” quando va in libreria a comprare i libri di scuola…Beppe gli consiglia di acquistare tra gli altri: barrette energetiche con basso carico di lipidi, panini liofilizzati, calzettoni compressivi con rilascio graduato non filtrato, tubo da 8 kg di vasellina, lacci fluorescenti invisibili, tre set di camere d’aria, nove borracce griffate ironman e il casco usato da Armstrong per lo sbarco sulla luna. Lui non si fa fregare, e da buon purista della disciplina si presenta con il minimo necessario: Non porta neanche la morosa perché potrebbe distrarlo!
Parte come un lampo nella frazione di nuoto e bici, ma sulla corsa inizia ad avere un piccolo cedimento per colpa di un calo di zuccheri perché si è scordato a casa i panini di musetto e frico che aveva preparato alle quattro di mattina, secondo l’antica ricetta di zia Assunta.
Se ne frega e continua a macinare chilometri….anche troppi visto che per colpa di un’indicazione in tedesco (Marino parla correntemente tra gli altri l’hindi e l’afrikaans ma non il tedesco!) finisce la frazione di corsa con 23 km a cronometro. Da segnalare che finisce le scorte di pasta nel post-gara.
SELVAGGIO

Beppe: cosa dire del presidente? Sono 8 mesi che si allena per questa gara, ma sono almeno 2 anni che ce l’hai in testa!...parla, pensa, mangia, beve, legge, studia Ironman….se dovessero istituire una cattedra all’università, sarebbe sicuramente il professore di Ironman. Conosce ogni tombino del percorso, conosce le facce dei Pro e in base alla bici, al fisico e alla muta sa stimare (con margine di errore di 3-4 minuti) il tempo che uno farà in gara. Si è preparato per questa gara incastrando perfettamente ogni singola attività:
fa colazione facendo stretching, cambia suo figlio in skip alto, va a lavorare di corsa e torna in bici, dorme in vasca e con la muta e ha chiesto alla moglie di scandirgli i tempi mentre si cambia il pigiama al mattino.

Nel pre-gara appare tranquillissimo ma, dopo il primo chilometro di nuoto, non appena ha finito di schivare i pugni e le pedate avversarie, vede il mostro di Lochness sul fondo del lago e si blocca…crampi! Se ne frega, cerca di fare esercizi di stretching in tutti i modi, joga, meditazione, nascondino, “strega comanda colore” e 1-2-3 stella…niente….allora decide che è arrivato il momento di sfoderare lo spirito Ironman e si sciroppa 90 km di bici e 21 di corsa cantando “calabresella mia”, scassandosi un baratollone di n’duja e posando per ogni fotografo, rubando la scena anche a una famigliola che si stava facendo un selfie per conto proprio. All’arrivo sparisce per mezz’ora per rubare tutti i gadget dell’Ironman e sta progettando il famoso tatuaggio su tutta la schiena!
COMBATTENTE

Reci: Grande elogio a Reci, che in silenzio e in sordina si è allenato veramente bene per questa gara. Il presidente prova a studiarne gli allenamenti prima del grande giorno, ma lui con grande sagacia tattica nasconde la propria strategia fino all’ultimo e regala un grande exploit.
Partito con le preoccupazioni inziali della moglie, che aveva allertato l’elisoccorso, la protezione civile e i Ranger del parco di Yellowstone, timbra il cartellino alla grandissima durante la frazione di nuoto, e sfodera una prestazione da urlo (probabilmente usando il famoso sellino “alla bersagliera”) durante la parte di bici.
Arriva il momento in cui deve affrontare la sua bestia nera: la corsa.
Inizia con la visione della Madonna e dell’Arcangelo Gabriele che gli sconsigliano di proseguire… Cerca,poi, prima di corrompere un paio di motociclisti a dargli uno strappo lungo il percorso, ma memore del clamoroso precedente di Giaco, ci rinuncia e porta a termine la propria gare con grande compostezza e orgoglio! Nel tragitto trova il tempo di intrattenersi lungo il percorso per farsi leggere la mano e trova anche modo di dare un paio di consigli a una famiglia che ha uno spandimento dal soffitto. Grande delusione di due spettatori austriaci che ingolositi dalla quota SNAI avevano scommesso sull’opzione “Disperso”. Complimenti.
EROE

08/09/14

... e il 70.3 di Beppe

Quando fai una gara da 6 ore, di tempo per pensare ne hai veramente tanto...
E durante la gara ho scritto, cancellato e riscritto questo post mille volte nella mia testa... Ogni volta succedeva qualcosa, qualcosa per cui mi dicevo: "Cavolo, questo devo proprio raccontarlo"
Avrei voluto parlare dei sacrifici fatti negli otto mesi di preparazione alla gara, delle sveglie presto delle giornate freddissime e di quelle calde (a dir la verità non troppe)...
Avrei voluto parlare di ognuno dei 204 allenamenti, dei 104 Km di nuoto, dei 600 Km di corsa, dei 2300 Km di bici, delle 170 ore passate solo o in compagnia...
Avrei voluto parlare dei due giorni precedenti alla gara, delle sensazioni fantastiche, dell'ansia e della paura, nel pensare e ripensare alla gara, alla previsioni del tempo, alle nuvole che non se ne andavano dalla mappa delle previsioni per il giorno della gara...
Avrei voluto parlare di quanto è bello ritrovarsi ad un briefing con 2000 persone, e vedere la tensione e la concentrazione in ognuno dei loro sguardi...
Mille volte ho pensato a come descrivere ogni singolo passaggio per la preparazione della bici, delle sacche per la gara, della zona cambio...
Ho cercato le parole migliori per spiegare le sensazioni incredibili che si provano prima della partenza, il contatto con l'acqua freddissima...
I calci e i pugni presi alla partenza, l'ansia e la paura in acqua dopo 100 metri e la voglia di fermarmi e tornare indietro...
Mille volte mi sono ripetuto poi durante la gara, che se non mi sono ritirato in quel momento, quella gara ormai era vinta!
Ho cercato le parole più giuste per spiegare lo sconforto quando durante il tratto di ritorno nella frazione di nuoto, per la tensione accumulata alla partenza, ho cominciato a pagare la rigidità con cui nuotavo con i crampi...
Lo sconforto nel rendermi conto all'uscita dall'acqua che le gambe erano completamente bloccate dai crampi...
Avrei voluto veramente provare a spiegare come ci si sente in una gara da 113Km ad avere i crampi già dopo un Km di gara...
Come ci si sente a pedalare senza poter spingere, sentire i crampi ogni volta che ci si alza in piedi per cambiare ritmo...
Come ci si sente ad affrontare una salita da 13 Km di cui gli ultimi due al 15% in queste condizioni, ma riuscire a non arrendersi a mettere il piede giù, come molti dei tuoi "avversari" stanno facendo...
Ho pensato a come rendere l'idea di quanto faccia freddo  a pedalare in discesa a 40Km/h sotto il diluvio con 13° gradi... e come trovare dei metodi "alternativi" per scaldarsi...
Raccontare cosa vuol dire scendere dalla bici e partire per una mezza maratona con i crampi.... correre e doversi fermare per fare stretching... non riuscire a fare stretching perché tirando di qua prendeva il crampo di la...
Dell'adrenalina e la forza che ti da vedere la tua famiglia lungo i percorso che ti incita con le lacrime, un po' per la gioia,un po' per l'ansia...
Poi però arrivi sui 100 metri finali, su quel tappeto blu con la scritta IRONMAN 70.3 ripetuta quasi all'infinito e ti rendi conto di quanto ti sei divertito, di quanto ti sia piaciuto metterti alla prova e aver vinto, ma soprattutto che potresti parlare per ore, ma non riusciresti mai a spiegare le sensazioni che si provano in ogni istante della gara...







Come dici Miki, questa foto dice tutto:



Se invece quello che volete è il  racconto dettagliato di tutte le sensazioni che si possono provare... beh il link è questo!

05/09/14

... e Reci a Zell am See

...............bon Beppe, fa ti che mi no son bon.....iscrivime.........
visto il mio rapporto con la tecnologia tutto ebbe inizio così, una sera di dicembre credo.....tempo di riporre il telefono sul tavolo e arriva il messaggio.....FATTO....
appunto...fatta la cazzata!!!!!!!!!!
Informo Stefy  con un abile giro di parole (credo tipico dei triathleti) di essermi iscritto a questa gara rassicurandola e premettendo di non portare via tempo alla famiglia, alla nostra vita al nostro bimbo che in quel momento non faceva le gare con Tommy per andare a nanna la sera, e ancor peggio sembrava aver scambiato letteralmente il giorno per la notte!!!!!
La sua risposta, il suo consenso incredibilmente sereno mi fece pensare immediatamente al fatto che non avesse capito l'entità dell'impegno ma senza troppe domande chiudo il discorso e penso...che culo è andata!!!!!
Alcuni giorni dopo è proprio Stefy a suggerirmi, forse preoccupata, di rivolgermi per la preparazione a tale Giuliana, sua insegnate di corsi in una palestra triestina. La incontro, le spiego cosa intendo fare, le racconto brevemente il mio trascorso sportivo, mi guarda credo quasi rassegnata e mi dice: ok provemo ma no dirme che te lo vol vinzer!!!! E come darle torto!!!
Inizia un calvario di nove mesi circa, dettato da tabelle, tempi, ripetute, test etc che se non rispettati al secondo e al kilometro mi faceva ripetere completamente senza possibilità di discussione e confronto...ho pensato più volte "ma sta qua????"
...e intanto i mesi passano, mi sento sicuramente molto meglio rispetto all'inizio, ho risolto qualche acciacco fisico cronico e inizio con i combinati. L'impegno si moltiplica perchè gli allenamenti iniziano ad avere una durata decisamente superiore, mangio come un maiale pozioni magiche di proteine, carboidrati dal gusto indefinito....ma per me l'importante è nutrirmi....fame xè fame e il sapore non conta!!!! Stefy spesso mi guarda schifata ma la rassicuro.....sono sempre io, Marco!!!
Mi confronto periodicamente con Giuliana per resoconti, programmi etc.....Giuliana è dura le dico.....Risposta: anche l'Half lo è!!!!! Grazie per il conforto e la sensibilità penso!!!

E così arriviamo a Zell......non parlo del tempo perchè sappiamo come è andata e perchè ho realizzato che quando sei in una gara così non senti più nulla...freddo, caldo, pioggia non contano....conta l'adrenalina che è il miglior doping in assoluto!!!!

Bellissima atmosfera, bellissimo posto, bellissima gente con me!!! Organizzazione perfetta, stand, pasta party, bici fantastiche!!!! C'è Stefy, c'è  Jacopo, c'è tutto per sentirsi speciali.........non posso steccare!!!! Devo finirla!!!! Un ritiro dopo tanti sacrifici non me lo perdonerei!!!!

31.08.2014.............l'acqua è fredda....tanto fredda!!! Soffro che non pensavo, non l'avevo messo in preventivo. Pensavo alla ressa, calci e pugni ma a quel freddo no. Penso di uscire ma dopo i primi 500 metri inizio a nuotare con una certa tranquillità e proseguo fino alla zona cambio. Ho perso tanto tempo ma la gara è lunga e può succedere di tutto....devo portarla a casa.

Mi cambio, mi asciugo e parto con la mia "fedelissima". Ascolto i consigli di Manu, pedalata agile e vai a sensazione. Così faccio e pedalo che è un piacere...arrivo alla fine della salita e ho la fortuna di affrontare i primi 4 km della successiva discesa, i più tecnici ed insidiosi con la strada ancora asciutta. Fatto l'ultimo tornante ecco una secchiata d'acqua che mi accompagnerà per i prossimi 50 km. Le gambe tuttavia girano e realizzo che mi sto divertendo....mi passano in pochi e ne passo tanti....capisco che sto andando bene, la fatica non mi pesa, la testa è libera. Il tifo lungo la strada è bellissimo!!!!! Al 70 km, all'inversione di marcia incrocio Beppe e capisco di essere ancora in gara...quella vera, non la mia personale e solitaria.

Nuovamente in zona cambio, scarpette e via.....dopo 500 metri crampi...mi fermo tiro e riparto. So che la corsa e la mia croce ma me ne frego e a mio passo non mollo....ormai non importa in quanto tempo, ormai è finita!!!! Mancano 4 km, sento il tifo, sento la musica. Vedo il viale con le transenne, vedo tanta gente, sento e non vedo Stefy che mi grida "amore vai!!!!", sto correndo sul tappeto blu...quello dei veri, quello dei Finisher!!!!


A Voi Stefy e Jacopo, amori miei che siete la mia famiglia e che mi avete accompagnato lungo tutti questi 113 km e nove mesi di allenamenti.

Grazie a tutti gli amici presenti...è stato un piacere trascorrere con voi questi giorni indimenticabili e come dice Miki....sono cose che legano. Grazie Beppe, Marino, Andrea, Giulio, Marco, Miki, Julia e Tommy.

Grazie anche a tutti gli amici che non hanno avuto la possibilità di essere presenti ma che hanno seguito da casa la gara e le imprese di tutti noi.

Grazie Giuliana....credimi, hai fatto l'impresa sportiva dell'anno!!!! Ora te lo posso dire...non ci credevo nemmeno io!!!!

04/09/14

...e il mezzo IRONMAN dietro le quinte

In questo blog di atleti (...io che a fatica consumo i 10 ingressi in palestra) ci entro in punta di piedi, con un pizzico di timore, ma lo devo fare. Lo devo fare per raccontare un altro IRONMAN, quello delle donne, quello visto dall'altra parte. A bordo lago. Sul marciapiede. Dietro le transenne della passerella che portava al traguardo. E vi voglio dire cosa ho visto… Pioggia, tanta pioggia. Una di quelle giornate che ti muoveresti da casa solo con le bombe. Quelle giornate che passi tra divano, telecomando e, bene che ti vada, all'Ikea. …Ma stavolta, abbiamo di meglio da fare. Dobbiamo fare il tifo. Dobbiamo seguire i nostri ragazzi, i nostri amici, mariti. È la resa dei conti, la giornata che ha significato tanti sacrifici, per noi e per loro. Dobbiamo sorridere anche se dentro siamo preoccupate. Abbiamo paura che scivolino, che cadano, che non abbiano più fiato. Abbiamo paura di vederli delusi, di non vederli arrivare e dover dir loro che non importa e che basta averci provato. Ma, denti stretti e si sta zitte. E quella pioggia alla fine ci disturba, ma non ci ferma. Bardate di sciarpe, ombrelli, borse e passeggini iniziamo anche noi il nostro mezzo IRONMAN. Abbiamo alle spalle mesi di preparazione, conosciamo a memoria distanze, passi, tempi. Abbiamo sentito e risentito l'inventario dell'attrezzatura, dato voti alle divise, alle taglie, ai colori. Assistito a lunghissimi calcoli su spuntini, integratori, sali, strati di burro di arachidi…Abbiamo sentito WhatsApp trillare milioni di volte con chat intitolate originalmente "Allenamenti". Abbiamo impedito acquisti di bici milionarie, cucinato solo proteine, solo carboidrati, solo proteine a pranzo e carboidrati a cena, solo carboidrati nel w-end e proteine nei feriali…Ci è stata concessa l'estate a grado solo perché il tragitto valeva come allenamento. In spiaggia li abbiamo lasciati spalmarsi di vaselina x infilare la muta, mentre tutti intorno a noi si spalmavano di normalissima crema solare. Abbiamo preparato assieme a loro questa gara e ora siamo qui a fare il tifo. Non perché vincano, ma perché riescano in questa impresa con loro stessi, perché superino i loro limiti e conquistino i loro obiettivi e i loro sogni. Il cannone spara. Sono partiti. Puntini gialli, puntini verdi, schizzi, schiuma, loro sono lì in mezzo. Sappiamo che le stanno prendendo in ogni dove, sappiamo che il lago è freddo e speriamo rimangano concentrati. Ci hanno insegnato che la respirazione è tutto. Le boe da passare sono lontanissime e mentre guardiamo scuotiamo la testa. "Ma come faranno!?!?!?" Abbiamo dei piccoli riferimenti temporali, chi in 30, chi in 40, chi in 50 minuti...poco a poco comincia l'attesa per vederli sbucare dall'acqua. Ci chiediamo e richiediamo conferma del colore della cuffia, della muta, dell'ora...e...sollievo, sorriso, respiro...chi prima, chi dopo...riemergono tutti. E pure noi, in perfetto spirito da zona cambio, impugniamo zaini, passeggini e ombrelli e cominciamo la nostra “pedalata”.
 Schiva, gira, volta, sali, scendi, pappa, pisolino, pannolino, parapioggia su, parapioggia giù. Ci posizioniamo al 59 km e ricomincia l'ansia, assieme ad una pioggia battente. Dove saranno? Prima dei 14 km di salita? Sulla salita? Oddio speriamo non sulla discesa, c'è chi teme le discese! Ne passano molti, fradici, stanchi, infreddoliti. E finalmente passano anche loro. Non li vediamo tutti però…e via con supposizioni, film assurdi, temuti ritiri, cadute...Ma la tifoseria che ha seguito la gara da casa, con toccante fedeltà e costanza, ci rassicura ben presto via telefono che ci sono tutti. Per fortuna il tracker non mente. Il nostro pensiero torna a quello che hanno già fatto, ma sempre più spesso a cosa devono ancora fare...quei 21 km pesano come un macigno. Quando nemmeno la tua testa può misurarsi con una simile distanza, è lì che la cosa ti pare IMPOSSIBILE. Eppure…eccoli! Nè è passato uno! Eccone un altro! È lui! Sono loro! Incredibile...hanno la forza di correre. Un bimbo dorme, l'altro ha sonno, la giornata comincia ad essere lunga. Ma siamo all'ultima disciplina, se ce la fanno hanno vinto.
Ci posizioniamo sulla passerella dell'arrivo. Piove e c'è tanta gente, guadagnare un posto con passeggini e ombrelli non è facile. Ma non possiamo perderli. Passano tanti minuti. Vediamo sfilare atleti di tante età e nazionalità diverse. Assistiamo commosse alla dignitosa e strabiliante prestazione di chi corre con le protesi alle gambe o spingendo una carrozzina ed è lì che realizziamo con chiarezza che la forza di volontà non ha limiti. Che non dobbiamo temere per i nostri ragazzi, perché loro semplicemente ci credono e questo li farà arrivare. E così è stato. Tra fatica e sudore, risate sfociate in pianti liberatori e ti amo urlati, sono tutti lì, incellophanati nelle coperte termiche e con quella medaglia al collo che brilla. Finisher. Tutti quanti. Che dire... È stato un mezzo IRONMAN unico, incredibilmente emozionante e intenso. Ci avete emozionate, ci avete stupite. Ci avete dimostrato come, con tenacia e perseveranza, abbiate pian piano conquistato kilometri e guadagnato minuti. E dunque GRAZIE. Avete vissuto con serietà e rispetto i sacrifici fatti da tutti noi. Amici, mogli, genitori, figli sono profondamente fieri di voi.