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28/11/14

... 42.195m fino a Firenze

Altro weekend "importante" per la crescita del nostro gruppo!
A gennaio sull'onda dell'entusiasmo dell'iscrizione al mezzo, avevamo deciso di provare anche questa "cazzata"! E così Io, Marino, Giaco, Maffio, Marchio e Nordio ci eravamo iscritti alla Maratona di Firenze...

Purtroppo dopo 10 mesi di allenamento senza sosta io e Marino abbiamo un pò pagato con qualche piccolo acciacco che ci ha costretto a non poterci allenare quest'ultimo mese... Nulla di male, per noi due sarà una buona occasione per una gita enogastronomica, in attesa di poter festeggiare all'arrivo con gli altri!

E intanto ecco le sensazioni alla vigilia di Giaco:

“Vorrei dire: la maratona è un'arte marziale. Chi la corre compie una scelta estetica, non una sportiva. Lo sport non c'entra niente. Vorrei dire: Resistere alla più alta velocità possibile per una strada così lunga è la cosa più bella che una mente umana possa produrre. La mente non è il cervello, la mente è il sistema del corpo che pensa. La mente è la rete in cui il mio avampiede, il mio cuore, il mio glicogeno, i miei desideri, la mia memoria, tutto me stesso dialoga con tutto me stesso e con ciò che dall'esterno modifica o può modificare me stesso”. (Mauro Covacich)

 Ci presentiamo a Firenze per la Maratona: 42 chilometri e 195 metri … son già stanco quasi solo a dirlo… di sicuro non compirò una scelta estetica, di sicuro SE arriverò al traguardo sarò distrutto e brutto da vedere (più del solito).

 Il tutto parte da 8 anni fa, quando ho iniziato: All’inizio non si poteva definire corsa….era qualcosa di sporadico, fatto quasi controvoglia, fatto quasi per dovere… quello che tutti prima o poi proviamo: vuoi per metterci a dieta, vuoi per fare compagnia a qualcuno, vuoi per prendere un autobus al volo, per arrivare in orario ad un appuntamento o fare uno scippo a piedi…

In breve tempo però, queste piccole parentesi sportive hanno iniziato a diventare più frequenti, la corsa lasciava sempre una sensazione positiva, mi rimaneva sempre una bella fatica addosso, il fiato mancante, i muscoli doloranti erano compensati da sensazioni di piacere, rilasciati dalle famose endorfine (che non ho mai capito cosa sono, ma stanno bene su tutto, come il nero).

 Allora da lì piano piano, mi son detto…”Perché non ci provi?”…intendo…a correre in maniera seria, magari non con le scarpe slacciate, senza il walkman anni ’80, senza la felpa da 3 kg, e non dopo aver mangiato un’impepata di cozze condita con uno stinco con le patate e innaffiata con 4-5 birre da mezzolitro?

Dunque, come Bruno Sacchi ne “I ragazzi della terza C”, eccomi avvicinarmi al primo negozio sportivo (non di solo calcio); eccomi provare timidamente un paio di pantaloncini: “impossibile correre con questi! Troppo aderenti!”; eccomi indossare una canotta da corsa: “impossibile da mettere, ho freddo, mi vergogno”; eccomi comprare un orologio con gps, io che non ho mai portato un orologio…

Il resto è storia recente o quasi… l’iscrizione alle prime garette amatoriali qui in città, la partecipazione a qualche mezza maratona, le prime tabelle di allenamento redatte da il guru della corsa, la scelta accurata degli abiti da indossare, degli integratori da prendere, dei ritmi da tenere… il tutto fatto sempre senza quella meticolosità degna di un atleta che porta tale nome, ma sempre per il piacere della compagnia degli amici, dello star insieme a qualche persona che condivide con te la passione per lo sport.

E allo stesso modo mi sono avvicinato a questa Maratona... senza pensare al glicogeno disponibile, senza pensare al consumo dei grassi nell'unità di tempo, senza pensare alla potenza lipidica e a dover strappare un tempo per la classifica… mi sono allenato certo per cercare di non mollare alla prima difficoltà, ma questa gare fa emergere tutte le piccole “magagne” che il corpo umano si porta dietro. Come dice il mio amico Luca (preparatore atletico) “siamo come delle automobili; i km da percorrere sono quelli e quindi e normale che prima o poi tu debba rifare i freni o il cambio…”!

E così, tirando le somme, non posso dire di essere in condizione: ho un ginocchio che preferirebbe di gran lunga le ripetute sul divano, un polpaccio che si contrae al solo sentir parlare di corsa, ma so anche che un’occasione così non so quando mi ricapita…e poi ci sono compagni di corsa da incitare e una squadra di tifosi pronti a sostenermi…quindi si corre!

Al via oltre a me, salvo ritiri e aggiunte dell’ultima ora, dovrebbero esserci:

Maffio: è in striscia vincente da 12 mesi…non fa che perdere chili e secondi sul cronometro. Ormai è l’atleta più completo dei 4 e30, quantomeno sotto l’aspetto dei gadget e del vestiario. E’ sicuramente il più allenato e arriva a Firenze per dimostrarlo.

Marchio: è il meno allenato ma è anche quello a cui l’allenamento serve meno. Probabilmente sbeffeggerà gli avversari concedendosi anche 3-4 litri di birra al sabato prima della gara. Gli atleti kenioti lo snobbano, ma non si esclude una sua comparsata nelle prime file come lepre.

Nordio: l’ultimo avvistamento è stato fuori da un noto locale triestino con 3 bicchieri in mano alle 4 di mattina, dove festeggiava degnamente. Ha fatto molta pretattica prima della gara, dichiarandosi poco allenato…in realtà non ci stupiremmo di vederlo con l’alloro al collo e un boccale in mano a fine gara.

“Se desideri vincere qualcosa puoi correre i 100 metri. Se vuoi goderti una vera esperienza corri una maratona” (Emil Zatopek).

Giaco.

18/11/14

Su e zo dal Carso a Lubiana

ovvero tre post al posto di un post.
scritto corretto e interpretato da Maffio .

Ottobre è il mese dell’Octoberfest, della Barcolana,  ma è anche mese di gare.

Maratonina del Carso
Domenica ci ritroviamo alla Maratonina del Carso, unica mezza nel calendario del Trofeo Provincia di Trieste.
Se per molti l’obiettivo di
quest’anno è la maratona di Firenze, ecco che questa mezza maratona non arriva proprio nel momento giusto, visto che abbiamo bisogno di allungare maggiormente la distanza in questo periodo. Qualcuno più volenteroso ci aggiunge 8 km prima per fare un lungo in vista di Firenze. Così Marino e Beppe si presentano al via già belli carichi e sudati, mentre Luca ed io decidiamo di farci la gara senza “allungarla”…  così come si fa con un vero calice di vino.
Partiamo tutti assieme senza forzare eccessivamente, anche perché il percorso è tosto, con tanti sali scendi che alla lunga si fanno sentire nelle gambe.
Qualcuno in partenza forza un po’ troppo e vola una scarpa, senza creare contusi.
Fino al km 5 siamo tutti assieme. Si chiacchera, si scherza, l’umore è buono.
Io avrei anche più velleità agonistiche e mentre corriamo mi sbilancio nel dichiarare un nuovo PB. Provo qualche leggerissimo allungo per vedere se le gambe rispondono e tutto sembra andare bene.
Dal km 5 , quando cioè sembra che la strada spiani un po’ e  rimanga pianeggiante, ecco che Luca mi rincuora….: “ecco Maffio, da ora in poi arriva il pezzo più duro….”;
bene…grazie Luca!.... effettivamente dopo la curva a sinistra inizia il km 6 e dal cavalcavia che porta a Gabrovizza in poi, si alternano  una serie di sali e scendi che incominciano a farmi male. Mentre Marino allunga, io rimango forse ancora per 1 km con Beppe e Luca, che affrontano la gara come un allenamento parlando di ricette di cucina. Per me però non è proprio giornata. Incomincio a staccarmi. Penso di arrivare fino al giro di boa e di recuperare visto che, teoricamente, facendo il percorso all’incontrario, ci dovrebbe essere più discesa. Non è così. I sali e scendi continuano e non ho gambe.
Al km 13 decido di fare un escursione “fuori strada” a causa di qualche  problemino…
Temo che qualcuno mi segua e così mi infratto.
Ricomincio ma non sto per niente bene… tralasciamo;
essendo un pivello, mi accorgo per la prima volta cosa vuol dire avere de
i “problemi” durante una gara; il ritmo è pessimo e discontinuo…faccio un'altra “escursione nei boschi del carso”….
Ricomincio ma il tempo perso mi fa venir voglia di mollare tutto. Poi però, prendo atto della situazione e mi convinco a continuare, pur non avendo la capacità di lottare per recuperare. Preferisco arrivare alla fine e vedere la giornata come si si fosse trattato di un allenamento.  Un allenamento.. faticoso.. non piacevole, ma un allenamento per mettere chilometri nelle gambe.

Il tempo all’arrivo è pessimo rispetto alle previsioni e mi sento veramente giù di morale. Sono 3 gare che non riesco proprio a correre come vorrei. Capisco forse, che sono un po’ troppo carico di allenamenti e quando arriva la gara non sono reattivo e pronto. Overtraining? Penso di si; obiettivo è riposare e recuperare energie.

Bravi tutti gli altri, con Marino che si dimostra il solito indemoniato. Beppe e Luca gestiscono la gara portandosi a casa un lungo ben fatto. Io, per sta volta, mi porto a casa solo una brutta giornata e tanti mal di pancia.

I tempi:

Marino 1h39’28’’ in scioltezza; giaguaro leggiadro delle alte colline avellinesi; voto 9

Luca 1h 39’40’’ in leggerezza; gazzella tibetana; voto 7

Beppe 1 h 42’08” in surplace; il trebbiatore di opicina; voto 7

Maffio 1h 43’ 55’’ in difficoltà; l’escursionista del Carso; voto 4,5



Su e zo pei Clanz
E dopo la Maratonina del Carso, ecco un’altra gara, relativamente breve, vallonata, molto ravvicinata. Tutto quello che non volevo per recuperare energie e  preparami in vista della Maratona …
Ma voglio finire tutte le gare del Trofeo e così mi presento alla partenza incontrando il solo Marchio. Gli altri quattroetrenta sono in preparazione maratona e forse fanno bene a non fare questa gara scorbutica e ad alto rischio infortuni. Le caviglie sono avvisate.
La giornata però è spettacolare e le sensazioni sono buone. Mi sembra di essere un’altra persona rispetto alle precedenti gare. Posso dire di star bene. E’ il giro di boa della mia “carriera” podistica (scusate la bestemmia): 1 anno esatto dalla prima gara.
Così, per la prima volta, faccio una gara  già affrontata, con l’intenzione di volermi migliorare il più possibile.
Certo, il mio precedente di 46’54’’ sui 9.2 km è ampiamente alla portata e non è indicativo, ma il percorso è insidioso e non è da sottovalutare.
Partenza dallo stabilimento della Wartsila, km 1 su asfalto pianeggiante, km 2 sempre su asfalto ma con un po’ di dislivello. Il km 3 inizia con una strettoia e lo sterrato; si affrontano rampette , discese e terreno sconnesso. Alla fine del km 4 inizia un discesone veloce ma impervio e ancora sterrato. Giunti all’inizio del km 5 si svolta destra e iniziano 400 metri circa di salita impegnativa su asfalto; poi ancora sterrato e gli ultimi 2 km pianeggianti su asfalto.
Con Marchio e Marco Carboni, facciamo un po’ di riscaldamento, come al solito troppo breve. Ma abbiamo troppo di cui parlare.. anche questo serve a partire con lo spirito giusto. In fin dei conti dobbiamo pianificare Lubiana, Firenze, e parlare di programmi, scarpe, maglie e altro ancora .
Marchio è sempre il solito… parte come un treno con i primi:  arriverà 40esimo, senza calze e con qualche vescica in più. Meno male che dice  di essersi  allenato poco….(!!!!!)
La mia gara, invece la posso raccontare. Primo  km a 4’20; gestisco in controllo e mi sento davvero bene; inizia lo sterrato e non soffro come nelle settimane precedenti; sento di poter tenere un buon ritmo e così continuo senza perdere posizioni.
I sali e scendi non fanno male e il ritmo e costante e buono.
La discesa la faccio spingendo forte e prendendomi qualche rischio, ma recupero tante posizioni. So che dovrò affrontare la parte più dura e cerco di respirare bene per non andare in affanno. Iniziano i 400 metri di salita e tengo bene il passo degli avversari, anzi ne supero qualcuno.
Ecco finalmente la carica che cercavo e che volevo da un po’ di tempo!
Decido allora di aumentare ancora un po’ il ritmo. All’ultimo km sono con un gruppetto abbastanza folto. Mi tengo un po’ di energie per fare la volata di 300 metri finale, come se si trattasse di una gara olimpica…. Ma mi voglio divertire, se non che senso ha fare le gare?

Recupero almeno 5 posizioni e soprattutto con la voglia di dare tutto! Il tempo finale è 41’17’’ a 4’29’’.
Sono stra felice perché ho gestito bene la gara e soprattutto mi sono divertito.
Era un po’ quello che mi era mancato in questo ultime gare. Sapere di aver limato 5’ e 37’’ rispetto a un anno fa su una distanza di 9.2km mi riempie di energie.  Sento di avere le batterie piene.

Vedere Marchio alla fine della gara (che ha finito in 37’40 in scioltezza) ..non ha prezzo!
Vedere il Presidente capitano e direttore Beppe che p


artecipa alla mia festa mi riempie di orgoglio (lo dico solo per ottenere qualche favore J J… tipo … che so … un garmin ad esempio….)!


Mezza di Lubiana
Alla mezza di Lubiana partecipiamo  Giaco ed io.  La mancanza di Beppe si fa sentire, ma riusciamo lo stesso a trovare Lubiana  e questa è già una buona cosa.
Alle 8.30 siamo in centro. C’è anche Marco Carboni che si cimenterà nella 42 k; purtroppo non riusciamo a trovarci né all’inizio, né alla fine. Effettivamente riuscire a trovarsi in quel fiume di gente, appare quasi impossibile!
Dobbiamo fare circa 2 km a piedi per ritirare i pettorali e in concomitanza parte la 10 km. E’ incredibile vedere quanta gente partecipa a questa gara. Ci sono circa  15.000 partecipanti (più o meno) e non si capisce quanti spettatori.
Iniziamo a camminare quando la gara parte, ci facciamo 2 km a piedi e quando arriviamo alla fiera ci sono ancora concorrenti che passano. Incredibile!
Noi siamo su di giri, ritorniamo indietro verso la macchina e incominciamo a prepararci. Fa freddo, la giornata è stupenda, ma il termometro segna 5 gradi. Dopo una decina di minuti scegliamo l’abbigliamento e ci avviciniamo allo start.
Vista la temperatura, siamo indecisi, ma alla fine decidiamo per il corto stagione estiva 2014.
Riscaldamento e via in griglia. Giaco è prudente e si piazza più dietro. Ci separiamo perché vado in una griglia più avanti.
Le sensazioni sono buone, mi sento bene e voglio fare una bella gara. Quando parte la gara si fatica a raggiungere la linea di partenza e i primi 2 km sono un po’ difficili. La gente è tanta e, anche se le strade sono larghe, faccio un po’ di fatica a trovare un ritmo decente che per me dovrebbe essere di 4’30’’. Questo solo in onore de "iQuattroeTrenta"…
In realtà se voglio batter il mio PB devo impostare la gara su quel ritmo. Mi attacco a un paio di avversari che hanno la mia andatura e rimango con loro.
Dopo 3 km il ritmo è buono e rimane costante. Mi sento bene  e ho la sensazione di poter stare un po’ sotto i 4’30’’ per poi gestire o aumentare ancora. Non sarà così… vado via regolare e la gente che sta a bordo strada continua ad incitare.
Tutto ciò da’ una carica pazzesca. I primi km scorrono via così tranquilli, sembra quasi di avere appena iniziato. Arrivo al km 10 e mi reintegro un po’. Soffro il rallentamento e il cambio di ritmo ma recupero.
Il percorso è abbastanza pianeggiante tranne qualche passaggio sotto i cavalcavia in cui ci sono delle rampette che danno fastidio. Più avanti ci sarà anche qualche dislivello normale, ma che si fa sentire con la fatica.
Arrivo al km 13 che per me è un po’ un momento di riflessione e vedo il crono a 58’30’’. Per me è ottimo e sento che posso continuare sul ritmo. Subito dopo però iniziano 2 km un po’ difficili con due dislivelli un po’ impegnativi. Niente di che, ma dopo 1 ora di gara tutto si fa sentire.

Soffro ma stringo i denti per non perdere tutto. Arrivo al km 15 faccio rifornimento e continuo . dal km 16 in poi non riesco ad essere costante perché soffro le piccole pendenze… cerco di distrarmi e guardando ai bordi della strada si vede un po’ di tutto… bande, gruppi musicali, gente che fa griglia e ti offre di tutto.. beh non è il caso di accettare… però tutto questo contorno mette di buon umore.

Continuo così fino al km 19. Il traguardo è vicino e cerco di aumentare il passo. In realtà lo mantengo costante fino al km 20 quando soffro veramente tanto… ho ancora qualche energia per sprintare gli ultimi 100 metri ma ho raschiato tutto dal barile. Finisco in 1h 36’17’’. Per me new PB.
Questa volta non posso dire niente.. niente “peccato che…” niente di niente. Ho gestito  al meglio e ho dato tutto.

Questo è il mio racconto , che sarà inevitabilmente diverso da quello di giaco.

Lo vedo dopo il traguardo, quando recuperiamo dalla gara. Finisce in 1h 43’ con un polpaccio bloccato e con la gioia di essersi messo alla prova per la maratona di Firenze, nostro prossimo obbiettivo.

A questo punto i voti e le pagelle.

MAFFIO voto 8 ; COSTANTE, ha patito l’assenza di Beppe ma se l’è cavata.

GIACO voto 8; COSTANTE, ha patito l’assenza di Beppe ma se l’è cavata.