Non avendo potuto partecipare lo scorso anno, ero rimasto con la voglia di sfidare i 2 km di pavè ed i oltre 300 m di dislivello di una delle più "impirade" salite di Trieste.
Fin qui tutto bene, ma... l'allenamento???
Le lezioni di spinning dello scorso anno sono ormai un lontano ricordo, e quest'anno le uscite in bicicletta sono state veramente poche. Ma facciamola lo stesso, impossibile non sarà!
Mi iscrivo online sul sito ufficiale della manifestazione una settimana prima della gara, e girovagando tra i link una volta terminata la burocrazia, mi imbatto nella sezione "L'esperto consiglia". Uno tra i vari punti recita: "provare almeno una volta il percorso". Effettivamente ne abbiamo sempre parlato, ho sentito il racconto dei compagni di squadra che l'hanno fatta lo scorso anno, ma non ho mai provato a farla nemmeno una volta...
Detto, fatto: il giorno stesso, via dall'ufficio, decido di prendere la bici ed andare ad "arrampicarmi"; parto da casa, sfrutto il tragitto fino ai piedi di Scala Santa come riscaldamento e via. Inizio ad un ritmo abbastanza sostenuto, sento di andare forte e bene, "ce la farò!", penso. Ma, ahimè, erano solo i primi metri... Ogni curva mi cela una rampa dritta che sembra infinita e più ripida della precedente; supero la prima, arranco sulla seconda, finisco al limite quella ancora dopo... impossibile. Devo fermarmi!
Rianalizzando a posteriori com'è andata, sono partito come un missile e mi sono bruciato tutto in meno di un km. Strategia totalmente sbagliata, visto che continuando poi la scalata dopo essermi riposato un paio di minuti, ho potuto constatare che da quel punto in poi la salita è (si fa per dire) più dolce del primo tratto.
Della serie "meno male che l'ho provata prima!".

Nel resto del tempo che mi separa dal via faccio un paio di giri fino a Barcola con rapporti molto leggeri in modo da muovere le gambe senza affaticarle e mi ripresento alla partenza poco prima del mio turno.


Lungo la strada, ovviamente chiusa al traffico per l'occasione, ci sono moltissimi spettatori che incitano ogni singolo atleta, e questo è un grande aiuto lungo la salita.
Ponte, cambio di pavè: segno che manca poco! Non ricordo chiaramente il percorso, quindi non riesco da solo a distinguere quando si tratta dell'ultima rampa prima dell'arrivo. Chiedo e richiedo conferma (non si sa mai...) ai sempre più numerosi spettatori a bordo strada finché decido di aumentare per il rush finale: scalo uno o due rapporti ed aumento il ritmo per gli ultimi 2-300 metri che mi separano dal gonfiabile: è fatta!
Il cronometro ufficiale dice 20'52". Non avevo obiettivi particolari se non quello di riuscire ad arrivare in cima tutto d'un fiato, quindi prova superata; vedremo, dal prossimo anno, di cominciare ad abbassare!
Ad attendermi al traguardo trovo Beppe, di ritorno da 60 km di giro "defaticante" dopo il chrono-supersprint del giorno precedente, Reci, in gita di piacere con la famiglia, e Silvio, ormai già bello e riposato; complimenti a lui per aver chiuso in 19'29" a piedi, ma soprattutto per il 3° posto nella "combinata SPIZ".
...e ora, dopo la pausa estiva, si ricomincia con le gare di corsa..!