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04/11/11

... che si mangia?

Oggi parliamo di cibo...no, non avete sbagliato blog, non ci siamo trasformati in masterchef....intendo ALIMENTAZIONE PRE-GARA.

Cercando un po sul web, senza neanche tanta fatica, ci si imbatte facilmente in vari siti, più o meno specializzati sulla corsa, che trattano il tema, sicuramente importante del "cosa, quando e quanto...mangiare".

La sintesi forse più per "comuni mortali" mi pare possa essere la seguente:
Per ciò che concerne la settimana prima della gara occorre osservare che se si segue un regime alimentare corretto non si deve variare nulla. L'assunzione di dosi massicce di carboidrati nei giorni precedenti la gara non ha nessun senso quando si deve gareggiare su un 10000 m o su una mezza maratona. Questo perché quasi sempre l'eccesso di carboidrati, anziché saturare le scorte di glicogeno, viene immagazzinato come grasso. Infatti in genere l'atleta effettua la settimana di scarico in previsione dell'impegno agonistico e basta lo scarico degli allenamenti per garantire che l'alimentazione normale ripristini le scorte di glicogeno. Questo vale per runner che si allenano tutti i giorni e a maggior ragione per chi si allena tre o quattro volte alla settimana, con giorni di riposo ad alimentazione normale.
L'errore (tipico del maratoneta, ma presente anche per distanze più brevi della maratona):
assumere molti carboidrati qualche ora prima non serve granché perché:
  • se l'atleta ha seguito una corretta strategia di integrazione ha già le riserve di glicogeno al massimo e la notte ne ha sottratto una quota veramente minima (8 ore di sonno circa 200 kcal per un atleta di 70 kg).
  • Il meccanismo di trasformazione dei carboidrati in glicogeno richiede un tempo non minimo. L'atleta rischia di partire con la digestione ancora in corso e ciò è un doppio boomerang, da un lato perché non ha dal cibo le energie che voleva e dall'altro perché la digestione sottrae risorse all'organismo.
Notevole importanza ha invece il pasto pregara, cioè l'ultimo prima del via. Chiariamo subito che l'intervallo considerato fra pasto e gara è quello che va dalla fine del pasto all'inizio del riscaldamento (che innescando un'attività fisica seppur blanda rallenta i processi digestivi) e che spesso la digestione del pasto pregara è rallentata da un possibile aumento della tensione nervosa del soggetto.
Fondamentale per la comprensione dei risultati che saranno esposti è uno studio di Segal e Gutin. In questo studio è stato esaminato l'aumento del consumo d'ossigeno dovuto alla digestione di un pasto normale (con carboidrati, grassi e proteine). L'aumento del consumo d'ossigeno era minimo in soggetti obesi ed era massimo in soggetti magri, soggetti in cui dopo 4 ore dal termine del pasto l'aumento era ancora sensibile. Per i soggetti non obesi, ma sovrappeso si era in una situazione intermedia.

spaghettiLa strategia
È possibile dare solo delle indicazioni di massima che ognuno deve poi personalizzare. Poiché non consideriamo runner obesi e poiché un aumento del consumo d'ossigeno va a scapito della prestazione sportiva è ragionevole concludere che:
a) se l'intervallo è inferiore alle tre ore non assumere nulla; per chi non resiste è possibile usare carboidrati in gel (o liquidi) che sono molto digeribili, ma mai appena prima di partire (almeno un'ora e mezza prima) e non troppi (200 kcal al massimo per un soggetto di 70 kg). Per l'assunzione di tali integratori si veda Le fonti esogene di carboidrati.
b) Se l'intervallo è compreso fra le tre e le sei ore, assumere prevalentemente carboidrati, che richiedono un tempo di digestione decisamente inferiore rispetto alle proteine e rispetto ai grassi; anche in questo caso la quantità non deve essere troppa (400-500 kcal al massimo per un soggetto di 70 kg). Fare attenzione alla pasta che contiene una percentuale non trascurabile di proteine e normalmente è accompagnata dai grassi del sugo. La quantità di calorie dipende dall'intervallo, ma è comunque inferiore a un pasto normale.
c) Se l'intervallo è superiore alle sei ore, si può pranzare normalmente.
Per esempio per una gara serale che inizia alle 21.00, supponendo che il riscaldamento inizi alle 20.15, si può pranzare alle 13, terminando alle 13.30, e assumere un rompidigiuno da 200-400 kcal (prevalentemente carboidrati) attorno alle 16.30-17.00. Per una gara alle 9.30 di mattina, l'unica soluzione è assumere un rompidigiuno da 200-400 kcal (solo carboidrati) attorno alle 6 del mattino.
Per le bevande che accompagnano i rompidigiuno astenersi ovviamente dal latte che non è facilmente digeribile.
Per chi è abituato a far colazione magari due ore prima della gara, può sembrare un supplizio il senso di fame che si prova, ma abituarsi allo schema sopraesposto può far correre meglio e più veloci.


La sera prima
Ciò che accade la sera prima non ha molta importanza, nel senso che si può solo sbagliare mangiando troppo. Si presume che il soggetto sia sufficientemente riposato sportivamente da non aver necessità di ripristinare le scorte di glicogeno, quindi è sufficiente un pasto "normale". Meglio evitare cibi poco calorici, ma molto voluminosi (tipo megadosi di verdura ipocalorica) che provocano un inutile ristagno intestinale non essendo smaltiti in tempo rispetto alla gara. Evitare anche cibi troppo salati che causano un appesantimento inutile per una temporanea ritenzione idrica.

....quindi ,che dire, mangiare sano, un po di tutto e non eccedere con nulla in particolare specie le ore prima della gara....

questo per quanto riguarda le scuole di pensiero tradizionali e ormai consolidate (diete seguite da nomi altisonanti: Gebre, Antibo, Leone, Baldini, Bordin...), c'è però un nuovo dietologo, sconosciuto ancora ai più, che è pronto a rivoluzionare il mondo dell'alimentazione sportiva e a minare tutte le certezze di noi runners....ha selezionato un paio di "cavalli di razza" per testare le nuove frontiere delle diete pre-gara e si dice in giro che ci siano già i primi risultati positivi; per ora solo qualche indiscrezione.....a presto, e buon appetito!

3 commenti:

  1. E finalmente anche Manu!! Interessante spunto, forse ti sei dimenticato di dire che una buona dose di prugne la sera prima puó dare notevoli vantaggi per la gara... In questo sicuramente Marino puó darci la sua consolidata opinione!

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  2. e di citare la fonte...http://www.albanesi.it/Corsa/pregara.htm

    cmq la lubljanska la sera prima ha il suo perchè..

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  3. NOOOOOOOOOOOOO!!! albanesi nooooo!! molto meglio la ricetta: magnemo, bevemo e in gara dominemo!!

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