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27/08/13

... e l'addio del Faakersee

La gara del Faakersee nel racconto di Giaco:

Domenica 25 agosto, ore 6.00 del mattino….nessuna sveglia puntata, nessun impegno lavorativo, né extralavorativo…eppure la luce si accende e qualcuno inizia a schiaffeggiarmi e a tirarmi giù dal letto per la caviglia…molti si spaventerebbero, qualcuno urlerebbe, non io…ma non perché super coraggioso ma perché morto di sonno, dopo un week end di sport e bagordi…
Ci metto qualche secondo, poi decido di aprire gli occhi e inizio a focalizzare i volti di chi mi si para davanti…sono i miei amici: Manu, Mario, Tommy, Reci e Beppe.
Forse era meglio fossero stati i ladri!
Non capisco subito cosa vogliono, mi chiedono di vestirmi in fretta e seguirli… tra me e me dico “è giusto così…tra poco mi sposo…devo un po’ purgare, dopo tutte le angherie che ho commesso io nei confronti di chi ha fatto prima di me il grande passo” …ho solo il tempo di mettermi un bermuda, una maglia a maniche corte e le scarpe, qualcuno recupera una borsa che la mia connivente metà aveva premeditatamente preparato e siamo già fuori dalla porta…mah, non è finita qui…prima vengo bendato e sono costretto a andare a tentoni giù per le scale…auto a 7 posti, io rintanato nello spazio riservato al cane e si parte!
Dopo qualche minuto l’effetto sonno è svanito e sono divertito dalla nuova missione…dopotutto è comunque una sorpresa e la cosa mi diverte…poco importa la stanchezza o la scomodità.
Mentre viaggio bendato inizio a fantasticare su quale sia la nostra destinazione….Grado? Lignano? Ma c’è mal tempo….Qualche postribolo pieno di donnine oltreconfine? Ma son le sei di mattina….
mi lascio cullare dalle testate contro il vetro e dopo 1 ora e un po’ ringrazio i compagni di viaggio che mi consentono una sosta all’autogrill…trovare l’entrata bendato senza finire sotto le auto non è facile …più difficile è spiegare al commesso che non si tratta di un sequestro di persona dell’Anonima Sarda, impossibile è riuscire ad avere una brioche come gli altri…per me colazione a base di maltodestrine e integratori…bevo e ingoio senza domandare..
Ripartiamo…viaggiamo ancora un po’, combatto contro i rigurgiti del venerdì sera...ma poi finalmente arriviamo…non so dove siamo, sento solo che quando si apre la portiera siamo passati dai 20 gradi di Trieste, ai 12 di….?
Apro gli occhi: shock….li richiudo (forse ho visto male…)….li riapro…no, ho visto benissimo:
vedo un parcheggio con un’infinità di auto e tutt’attorno atleti e atlete dai fisici scolpiti, bici da crono, caschi aerodinamici, mute da nuoto….
Sono ad una gara di Triathlon….a giudicare dalle targhe dalle auto…siamo in Austria…
Bene, mi dico, siamo venuti a vedere una gara di triathlon dal vivo, oppure siamo venuti a tifare Marino e Beppe…ma ecco che i ragazzi mi dicono di guardare dietro di me….e lì che vedo la mia compagna di viaggio per la giornata
È lei, “la scassona”, bici monomarcia da 16 kg circa e con 30 e passa anni di onorata carriera…campanellino, porta giornali dietro, freni inesistenti, ruote lenticolari ricavate da una discarica per l’occasione….bella come il sole sfida le altre bici da crono già in fila.
Ma non è finita qui!
Indosso subito la maglia creata ad hoc per l’occasione….
E mentre il premuroso staff si organizza per procurarmi tutta l’attrezzatura, io mi avvio in fila per la registrazione!
Gli altri atleti ridono, sfottono, fanno le foto a me e alla scassona, ma poco importa…la felicità e l’entusiasmo di essere lì con gli amici per il mio primo triathlon rendono tutto bellissimo e divertente! Scampanello per farmi spazio e sono pronto (dopo la catechizzazione tenutami dal Presidente) per andare in zona cambio.
Subito il primo intoppo: la bici non frena! Beppe con il suo tedesco cerca di convincere i giudici di gara, che - però- notando il suo accento calabro lo rispediscono nelle retrovie. Nessun problema, spunta subito Manu che con pinza da estrazione per molari svita, avvita, stringe e in 6,7 secondi sono pronto…meglio del pit stop Ferrari…il giudice non può che lasciarmi passare….ride anche lui e mi fa l’in bocca al lupo (oppure mi manda a quel paese…) …tanto non capisco!
Sbrigate le formalità, ho 45 minuti per prepararmi…torno all’auto…seconda sorpresa…per la frazione di nuoto ho un vestiario eccezionale, preso apposta per l’occasione!
Costume intero da donna con tanto di sponsor, cuffia a fiorellini rosa, occhialini da bimbo….che insieme alla scassona e al casco da infante per bici costituiscono l’attrazione di tutto il faaker see!
Il tempo corre…ci siamo….con l’adrenalina e la contentezza che ho in corpo non ho ancora pensato alla cosa principale….non so nuotare!
O meglio…sì, sto a galla, faccio anche qualche bracciata, ma non ho mai nuotato una distanza di 350 mt (per fortuna ridotta rispetto ai 750 mt consueti)!
Mi dicono che andare a rana è da squalifica, mi dicono che senza muta è da squalifica, mi dicono che fare la pipì nella muta di Reci è da squalifica….insomma è più facile essere squalificati che finirla sta gara…Grazie alla bontà degli amici posso infilarmi la muta…non tanto per il freddo, quanto per l’orrore che potrei provocare nel pubblico con il costume da donna!
E in un attimo sono lì della partenza…circondato da nuotatori più o meno allenati, tutti con la cuffia dell’organizzazione e io con la cuffia di una bimba di 3 anni e gli occhialini che stringono….ma felice come un pupo!
Si parte…Marino mi aveva avvertito che avrei dovuto sgomitare in partenza….ma non mi aspettavo questo: tutti che sbracciano, ti tirano pugni in schiena, ti tengono giù le gambe, ti sbattono i piedi in faccia….nonostante questo, riesco a partire e a stare a galla…faccio i primi 100 metri spinto dall’adrenalina, poi inizio a sentire la fatica, ma decido che non farò nemmeno un metro a rana o a cagnolino…e continuo a nuotare (senza tener troppo sotto la testa). Quando la alzo, però, vedo che tutti intorno se ne infischiano dello stile e c’è chi va a rana, chi si ferma, chi fa nuoto sincronizzato, alcuni snorkeling…io continuo, giro la boa raschiando il bordo e riparto contro corrente…inizio a boccheggiare come una carpa, grazie a Dio l’acqua non è salmastra perché ne bevo tra i 5 e i 6 litri…finalmente giungo a riva e dopo essere uscito trovo i miei compagni di viaggio lì ad aspettarmi e incitarmi con tanto di cartelloni da tifosi! Fantastici….fischiano e urlano come neanche la curva del Partizan Belgrado nel derby e mi danno la forza per farmi a razzo di corsa il tragitto per andare in zona cambio!
Arrivo, mi sfilo la muta, l’asciugamano è zuppo di pioggia….(chissà perché me l’han fatto portare??), mi infilo le scarpe da jogging mentre i miei diretti rivali si stanno appena infilando i body  da bici….metto il caschetto e riparto!
Ho già superato qualcuno con l’abbrivio della bici (ricordandomi che non so nemmeno pedalare…e le poche volte che l’ho fatto, l’ho fatto a spinning…), ma arriva uno stop! Non è l’organizzazione, non la squalifica…è il primo punto ristoro organizzato dagli amici! Per poco non lo manco perché la bici non frena, ma grazie all’aiuto di Tommy riesco a frenare (mi blocca proprio per il braccio…).
Ed ecco che vedo svanire il vantaggio accumulato….mi sorpassano gli altri atleti, ma a me non me ne frega…per me ci sono altri striscioni di incoraggiamento e soprattutto un’ottima jota accompagnata da un brulé perfettamente stagionato (i miei complimenti a Manu, capace di passare da meccanico a chef in pochi minuti)…
Comodamente seduto sulla sedia da campeggio di Mario mangio e rido come un ebete per la situazione che sto vivendo….partecipo alla mia prima gara da triathlon con una bici degli anni ’20 e mi fermo pure a mangiare prodotti tipici!
E’ giunto il momento di ripartire….inforco la bici e riparto per la mia avventura: inizio a riprendere i primi “disperati” che trovo sul mio cammino…li soprasso e suono il campanello e loro, consci che chi li sta superando è tutto fuorché un’atleta, abbassano il capo in segno di sconfitta!
Il pubblico applaude il coraggio e io lo saluto sempre con il campanello, preceduto dal sinistro rumore delle ruote lenticolari… supero un paio di falsipiani, in salita recupero posizioni, in discesa le perdo perché non posso accelerare e perché i freni oggi scioperano…
Dopo quasi mezz’ora intravedo il nuovo punto ristoro! Ancora loro, inossidabili, incuranti della pioggia, con un nuovo striscione e nuovi generi alimentari: stavolta cranio e radler…vista l’ora tarda (sono quasi  le 11 di mattina!)…me la prendo ancora più comoda…tanto dietro di me dovrebbe esserci solo il bus scopa….i ragazzi mi incitano ancora a dare tutto nella corsa, a recuperare il più possibile…
E così mollo la mitica scassona e riparto…dopotutto la corsa è l’unico sport a me non completamente estraneo….il percorso è nel bosco, tutto sterrato, corro con un body da donna e non oso immaginare cosa pensano coloro che piano piano raggiungo e inizio a superare…al punto ristoro (quello ufficiale) chiedo quanti km siano …e mi rispondono “un paio”….bene un paio…allora posso accelerare…ma dopo 3 km…la strada non finisce, sono ancora solo nel bosco…mi sarò perso? No…in realtà erano 5 km…ed evidentemente il mio tedesco è molto più che arrugginito… ad ogni modo, torno sulla strada con una buona media…ed eccoli lì all’orizzonte…sempre loro
Lì ad attendermi per i festeggiamenti finali! Questa volta sono io a fermarmi senza che nemmeno mi venga richiesto, per rendere omaggio a chi ha ideato, organizzato e supportato questa fantastica giornata….
Alla fine chiudo la gara in 1 ora e 09 minuti…sotto il tempo (1 ora e dieci) indicatami dal Presidente…i ristori e l’attrezzatura artigianale sono state le parti più belle e divertenti….nelle varie discipline me la sono cavata più o meno bene (di sicuro credo che mi rimetterò ala prova in un’altra gara), ma i miei occhi sono pieni di gioia e gratitudine per la giornata che mi è stata regalata!

Giaco

1 commento:

  1. Ciao sono Ada da Trapani e volevo solo dirti che il costume ti sta proprio una favola!!!!

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