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28/05/14

...e il tri-esordio! (di Luca)


E' passata più di una settimana dalla mia prima "tri-esperienza" sulla distanza sprint di Oderzo. Settimana in cui mi sono goduto un po' di relax in ferie (probabilmente, anche se siamo appena a fine maggio, le uniche di quest'anno...) ma soprattutto ho ripensato più e più volte alla gara, alle singole frazioni, alle transizioni e alle mille diverse sensazioni che mi hanno attraversato durante l'1h07'23" che hanno separato il fischio d'inizio dal taglio del traguardo in piazza.
Al nostro arrivo in prossimità della piscina vedo finalmente dal vivo una zona cambio: anche se all'apparenza posso sembrare tranquillo, la preoccupazione per riuscire in una corretta e completa preparazione della gara si fa abbastanza sentire. Fino ad ora il massimo da fare prima della gare è stato cambiare maglietta, allacciare le scarpe e mettere un po' di vasellina, mentre oggi ho una borsa piena di cose, una bici e due transizioni da preparare e non voglio assolutamente dimenticare nulla.
Numero sul tubo della sella: fatto.
Scarpe sulla bici legate con gli elastici: fatto.
Pettorale sulla cintura e cintura sul manubrio: fatto.
Borraccia con integratore: fatto.
Occhiali, casco allacciato ed entriamo in zona cambio. Appendo la bici, casco con occhiali dentro, scarpe da corsa.
Col terrore di aver dimenticato qualcosa di importante anche dopo aver controllato e rivisto mentalmente i passaggi ripetute volte ci dirigiamo fuori. Prima di uscire, ci facciamo marchiare il numero su braccio e polpaccio e poi via a cambiarsi per indossare, per la prima volta, il body ufficiale!
La frazione nella quale mi sento meno preparato e che quindi temo di più è il nuoto. Dagli ultimi test in vasca pochi giorni prima mi aspetto un tempo attorno ai 16'. Certo, la muta sarà di aiuto, ma considerando che poi mi attendono gli altri due tratti è meglio non rischiare di bruciare tutto subito. Prima di entrare in acqua mi consulto con i miei compagni di corsia. Tutti sembrano tirarsi un po' indietro, evidentemente nessuno vuole sbilanciarsi per ritrovarsi davanti a tirare. Non raggiungiamo un accordo preciso, quindi al fischio aspetto che partano un paio che avevano dichiarato un passo attorno al minuto e 40" per attaccarmi al 4° o 5°. In mente ho solo un pensiero: conta le vasche. Le prime solitamente volano via sciolte grazie alla freschezza iniziale, ma devo dire che in scia vanno anche meglio di quanto immaginavo. Rimango incollato a quello davanti a me (mi avrà maledetto un milione di volte perché ad ogni bracciata gli prendevo i piedi!) e la muta è effettivamente un grossissimo aiuto: non serve nemmeno sbattere le gambe! Puntualmente ad un certo punto perdo il conto di quante vasche mi mancano. Panico! Esco con la testa per guardare avanti: davanti a me c'è il mio "traino" che nel frattempo si è staccato dal gruppetto di testa di qualche metro. Penso: nessuno mi ha superato, quindi quando escono tutti uscirò anch'io!.
Le vasche scorrono bracciata dopo bracciata, ma non mi sento affaticato come solitamente mi sentivo già a metà delle diverse prove sui 750 fatte in solitaria, tanto che mi balena addirittura l'idea di superare, perché mi sento talmente sciolto che credo di andare pianissimo! Mi trattengo solamente pensando che la gara è ancora lunga.
Quello davanti a me esce, quindi arrivo al muretto ed esco anch'io; la tattica risulta vincente, il giudice non mi dice nulla, quindi ho terminato il nuoto! Premo il tasto del Garmin mentre corro verso la zona cambio, accorgendomi che il cronometro segna meno di 14': sono uscito dall'acqua più di 2' in anticipo rispetto le aspettative! Mi sembra impossibile, avranno sbagliato a contare!
Carico comunque di tutto ciò corro in zona cambio mentre sfilo le braccia dalla muta e mi tolgo cuffia ed occhiali. Arrivo alla bici, sfilo con inaspettata facilità le gambe dalla muta, metto occhiali, casco, pettorale allacciato e rivolto verso dietro. Stacco la bici dalla rastrelliera e corro via verso la linea d'uscita. La salita al volo riesce abbastanza bene; ho qualche difficoltà ad infilare i piedi nelle scarpe perché nella fretta dimentico di tenere la punta prima di alzare il piede, ma rimedio subito e in un centinaio di metri sono pronto a spingere sui pedali.
Ci sono due giri da fare, ed il percorso dovrebbe essere abbastanza pianeggiante. I primi km mi sembra di andare veramente forte; dopo poco mi renderò conto che purtroppo era solo l'inizio. Non trovo nessun gruppo al quale aggregarmi, per cui quasi tutto il primo giro me lo faccio da solo e il ritorno, contro vento e con una percentuale maggiore di falsopiano/salita, è durissimo. Poco prima del giro di boa mi supera un gruppetto di 3 persone: mi alzo in piedi e spingo per attaccarmi e riposare un po', riuscendoci. Li seguo a ruota per quasi tutta l'andata del secondo giro, quando leggermente riposato e preso dai sensi di colpa per aver sfruttato la scia, decido di superarli e mettermi davanti a tirare un po'. Riesco nel mio intento per 3 o 4 km ma poi le gambe cedono, e quando gli altri mi ripassano non ho le forze per seguirli. Gli ultimi 5 km li faccio cercando di recuperare qualcosina, e preparando la mente alla discesa dalla bici ed alla seconda ed ultima transizione.
Col cuore ancora su di giri entro tra le rastrelliere bici alla mano, la riappendo al n. 138, tolgo il casco e mi infilo le scarpe da corsa. Avevo già fatto qualche doppio bici/corsa, ma sempre in occasione delle gare e quindi con un po' di pausa: partire a piedi 30" dopo  aver smesso di pedalare è tutta un'altra cosa! Inoltre ho una fitta abbastanza forte al fianco destro, e a momenti devo correre premendolo per alleviare il dolore. Ma ho iniziato la mia frazione, quella in cui ho almeno un po' di esperienza, e non posso mollare proprio adesso. Prendo acqua al ristoro e mi dirigo verso l'argine sul quale si snodano i primi 2 km di percorso a piedi. Le gambe durissime e il fiato corto non mi permettono di spingere come vorrei, ed il fondo sconnesso non aiuta di certo. Le cose cambiano leggermente in meglio quando il percorso torna sull'asfalto. Il dolore al fianco sembra sparito e le gambe si sono sciolte e girano meglio. Inizia l'anello nel centro di Oderzo, da ripetere 2 volte, con una lieve salita seguita da altrettanta discesa in corrispondenza del giardino pubblico. Sono stanco ed affannato, ma determinato a finire. Incrocio 2 volte Marino in prossimità dell'ingresso del giardino (io entro mentre lui esce): ci guardiamo e ci incitiamo, e per me è un grandissimo aiuto. E' l'ultimo km, ed ho un concorrente a pochi metri da me. Lo avvicino, tento di superarlo  ma non ce la faccio; aveva più forze di me, taglia il traguardo 4" prima. Va bene così!
1h07'23", 105 su 209 arrivi, stanchissimo per aver dato tutto, ma non importa. La cosa importante era iniziare, provare, toccare con mano cosa vuol dire un triathlon e, dopo averlo provato, posso affermare con assoluta certezza che è una figata pazzesca!!! :-)
Il prossimo quand'è??!?

22/05/14

... doppio e triplo!

In un periodo così pieno di gare è sempre difficile stare dietro al blog...
Nel frattempo infatti, nonostante i numerosi infortuni, siamo riusciti a gareggiare e ad allenarci abbastanza...
Ma andiamo per ordine:
Domenica 11 è il turno del Trofeo Principe.
La gara la conosciamo, 8,2 Km di cui la prima metà in salita ed il ritorno in discesa.
Decidiamo di sfruttare questa gara per testare la gamba con un bel doppio.
Il ritrovo quindi è la mattina presto, alle 7.30 siamo già sul posto.
Giusto il tempo di togliere la bici dalla macchina ed io, Luca e il Nordio partiamo per un giro in compagnia di alcuni compagni di squadra della Pool Sport.
40 Km abbastanza piatti ad un ritmo per loro "facile", per noi un po' meno...
1h20' e siamo di nuovo in zona partenza.
Ad attenderci Maffio, caricatissimo per la solita sfida in famiglia e Marchio, che per non essere da meno è venuto da casa in MTB.
Le ambizioni per oggi sono leggermente diverse e lo dimostra il fatto che non badiamo assolutamente a prendere una buona posizione in griglia.
Oggi basta correre bene!
Al via Nordio parte subito avanti al suo ritmo. Da dietro lo seguono Luca e Marchio.
Io, come promesso parto con Maffio per dargli il ritmo per cercare di chiudere la gara sotto i 35'.
Come detto prima metà in salita, dove riesco a tenere Luca nel mirino, seconda metà in discesa, dove causa la contrattura al polpaccio che non mi permette di allenarmi bene da 2 settimane decido di non spingere per non forzare.
All'arrivo tutto sommato i tempi sono buoni:
Nordio   42° chiude in 31'43"
Marchio 53° chiude in 32'21"
Luca      61° chiude in 32'46"
Beppe  102° chiude in 34'29"
Maffio  175° chiude in 36'39" e perde per 30" la sfida in famiglia...
Alla fine su whatsapp le scuse sono: 3 gg di tachipirina, pubalgia da partite di calcetto, figlio con la febbre, figlia con lo scagotto...
Adesso la rivincita è sulla Napoleonica... vai Maffio, quello è il TUO percorso!








Sabato 17 è invece il turno della triplice disciplina e la gara di Oderzo (consigliataci vivamente da Nordio che l'aveva fatta lo scorso anno) è l'occasione giusta per cominciare la stagione dei Triathlon.
Esordio stagionale quindi per me e Marino che, anche se infortunati, decidiamo che è il caso di aggiungere un po' di adrenalina agli allenamenti, esordio assoluto per Luca.
La gara è alle 14, abbiamo un'ora e mezza di strada, per cui il ritrovo è alle 10.30.
Preparata la macchina con i bagagli (è pazzesco quanta roba si debba portare per uno sprint!) e le bici, partiamo.
Il tempo è brutto, pioviggina e ci sono 13°.
Al nostro arrivo a Oderzo però ci attende un bellissimo sole e 26°.
Marino si accorge appena arrivati di aver dimenticato la muta, ma soprattutto il casco... Per la prima ci si può passare sopra (anche se con l'acqua a 18° non è così facile) per il secondo no. Per fortuna l'organizzazione ci aiuta e ne tira fuori uno...
 Ritiriamo subito il pacco, prepariamo le bici e ci avviamo a preparare la zona cambio... Noi siamo un pò arrugginiti visto che da settembre è passato un po' di tempo , e Luca essendo la prima volta ha mille dubbi...
Elastici, scarpe da bici, asciugamano, scarpe da corsa, casco, occhiali, cintura con il numero... Sembra ci sia tutto!
Torniamo alla macchina per lasciare le ultime cose e prendere la muta.
Si nuota in piscina, ma è all'aperto e non riscaldata... Al briefing dicono che è facoltativa, ma quelli che non la mettono, alla fine sono veramente pochi (tra cui Marino!).
Siamo in quarta batteria (siamo tutti N.C.!!!) per cui abbiamo un'oretta di tempo prima di partire per poterci abbronzare a strisce in maniera perfetta!
Al momento di posizionarci in corsia ci accorgiamo di essere in 3 corsie separate. Nulla di grave, abbiamo tre ritmi completamente diversi per cui non ci saremmo comunque potuti aiutare.
Al via ci accordiamo con i rispettivi compagni per le posizioni di partenza e alle 15 puntuali si parte. Marino è tra di noi il più forte, in corsia sua, a parte uno che li doppia tutti, è lui a fare il ritmo. Io nella mia corsia mi accordo per partire per secondo. Durante la gara supero il primo e vengo passato dal terzo, ma non riesco a stargli dietro per cui niente scia!
Luca invece dall'alto della sua lunga esperienza ci frega e si fa tutta la gara in scia.
Esco con un tempone per i miei standard (14'27" circa 4' meno rispetto allo scorso anno)e mi avvio alla zona cambio. Il cambio è velocissimo, e anche sfilarmi la muta risulta facilissimo. Sono talmente concentrato che mi accorgo di avere ancora gli svedesi quando ho già la bici in mano... Marino dovrebbe essere avanti, Luca dietro. Il percorso in bici è un bastone da fare 2 volte. Alla partenza la sensazione è ottima nonostante i pochissimi doppi fatti in allenamento e spingo subito molto bene (38Km/h di media) anche se non ho nessuno a cui attaccarmi. Al giro di boa incrocio Marino in un gruppetto di quattro persone che dai miei calcoli è circa 3 minuti avanti (in linea con i nostri ritmi in acqua). Al ritorno il vento contro mi fa capire perché andavo così forte... Comincia il secondo giro, ma di Luca neanche l'ombra... spingo ancora di più (34 di media il primo e 36 il secondo giro) per cercare di accorciare un pò la distanza su Marino. Al rientro in zona cambio vedo Luca 400 metri avanti???????? Negli allenamenti in piscina seppur sia migliorato tantissimo mi stava sempre dietro e oggi nonostante il mio tempone è uscito quasi un 1' prima!
In 30" sono già che corro! Le gambe sono un po' durette adesso, ma riesco a tenere "abbastanza" agevolmente i 4'20". Il percorso a piedi è panoramico, lungo l'argine del fiume, per cui riesco a rendermi conto che la distanza da Luca non è tantissima.  
Lui a piedi va più forte ma ce la metto lo stesso tutta!
Quando entriamo nel centro tra le numerose curve lo perdo di vista ma non mollo.
Il percorso seppur non facilissimo per i numerosi cambi di direzione e i sanpietrini e le due salitine del parco, è veramente bello! E cominciamo anche ad allenarci sui multilap...
All'arrivo il cronometro dice:
Marino  89°  1h05'40"
Luca    105° 1h07'23"
Beppe 115° 1h08'27"

I parziali:
Luca:  nuoto 13'42", T1 2'13", bici 29'42", T2 35", corsa 21'05"
Beppe: nuoto 14'27", T1 2'01", bici 30'10", T2 30", corsa 21'02"
Marino: si è dimenticato di far partire l'orologio...

09/05/14

...e la nuova Bavisela!

 Anche quest'anno timbriamo il cartellino alla gara di casa.
Ritrovo ore 8.00 piazza Oberdan, all'appello siamo io, Maffio, Marchio e Nordio. Anche stavolta riusciamo ad organizzarci per raggiungere la partenza in autonomia grazie al papà di Maffio. Partenza che quest'anno l'organizzazione ha spostato più avanti, in corrispondenza del nuovo supermercato di Duino (sarà forse perché le Coop sono sponsor ufficiale della gara..?!?). Due parole con i compagni di squadra, saluti ai conoscenti, preparazione, consegna delle borse e foto di rito con Giaco e Marino, fotografi ufficiali dell'evento che ci hanno raggiunto a Duino per supportaci fin dal riscaldamento.
Obiettivi?? A chi me lo chiede dico 1h30', ma sono il primo che sotto sotto non ne è tanto convinto.
Dopo una corsetta e una puntatina in boschetto ci infiliamo in griglia, mentre un bel sole caldo spunta dalle nuvole che, da dove ci troviamo, vediamo tutte verso l'arrivo. Fa un po' più caldo di quanto mi aspettavo ed avrei sperato...
Alle 9.50 puntuali viene dato il via alla 19a Maratonina di Trieste. Devo dire che la partenza in curva dal parcheggio del coop non è stata una grande trovata...
L'idea è quella di non esagerare all'inizio, anche perché il percorso ha una parte inedita nei primi 4 km, e spingere eventualmente alla fine, se ne avrò le forze. Nordio e Marchio partono via veloci; so che non riuscirei a stargli dietro quindi li lascio piano piano allontanarsi mentre provo, compatibilmente col sali-scendi iniziale, a trovare un ritmo più o meno costante attorno ai 4'20", 4'25".
Dopo i primi km raggiungo finalmente la costiera, quest'anno da un altro punto data la modifica al tracciato. Devo dire che la vista, da quella prospettiva, è se possibile ancora più spettacolare del solito!
Da quel momento in poi tengo un buon ritmo, forse un po' più basso rispetto i km iniziali considerata la lieve discesa, ma comincio a rendermi conto in maniera sempre più chiara che più di così sarebbe difficile spingere. Fa eccezione il km 9, dove è previsto l'appostamento dei supporters per l'occasione Beppe, Marino e Giaco ad attendere tutti iQuattroeTrenta. La loro vista e le loro urla di incitamento sono una gran carica ed il passo, almeno per quel tratto, ne risente!
La gara continua, la costiera volge al termine, e la parte dura della gara si avvicina. Poco prima del bivio supero i compagni di squadra Luigi ed Edoardo i quali, credendo in me sicuramente più di quanto in quel momento stessi facendo io, mi danno un grosso aiuto a non mollare. Grazie a loro, agli applausi dei partecipati alla family ed ai bimbi sulle transenne che si sporgevano per "darci il cinque" riesco a restare pressochè costante nel ritmo fino alla pineta. Qui sento di essere veramente rimasto con pochissima benzina: il tratto tra piazzale 11 Settembre e il terrapieno (saranno neanche 500m..??) sembra non finire mai! Poco prima del bivio che separa il mio percorso da quello della family sento altre urla indirizzate a me: questa volta sono Paolo e Susy, partecipanti alla manifestazione assieme ad un gruppo di amici. Anche a loro devo tanto perché grazie a quell'incitamento trovo (non so dove) le energie per gli ultimi 2-3km.
L'arrivo è come sempre uno spettacolo ed il cronometro, cosa a cui non avevo dato bado durante tutta la gara viste le sensazioni non propriamente positive, è una piacevole sorpresa: 1h31'35" che diventeranno 1h31'16" di real time, quindi PB migliorato di 25" rispetto a Palmanova dello scorso novembre.
Nonostante sia stata una gara un sofferta durante la quale ho pagato forse un po' il caldo ma sicuramente la mancanza di allenamento specifico per la distanza (non si può essere allenati per tutto, ed abbiamo ben altri programmi nel breve periodo al momento...) scavo comunque un ottimo risultato, quindi soddisfazione doppia!
I miei complimenti vanno a Nordio (1h26'51") e Marchio (1h26'54") per la gara strepitosa ed il ritmo pazzesco al quale l'hanno corsa, e a Maffio per il suo (non ufficializzato) nuovo PB di 1h39'20" per il quale sono in corso accertamenti da parte dei NAS sotto incarico del TAR in seguito ai reclami presentati.



E ora si volta pagina; ancora una delle consuete gare casalinghe per poi concentrarsi sull'esordio..!

... papà, hai vinto?

Domenica di Bavisela, e nonostante le numerose assenze, il gruppone de "iQuattroeTrenta" è stato numeroso...
Lascio ai protagonisti il racconto della loro gara, in attesa delle solite pagelle!

Cominciamo con il racconto di Maffio:

Finalmente Arriva la Bavisela!
Si tratta della mia prima esperienza e, seppure inconsapevolmente, mi sono dedicato un po’ tutto l’inverno per questo appuntamento.
Le aspettative sono quindi notevoli, e ovviamente, il mio obiettivo è quello di migliorare il mio Pb di Gorizia di 1h 39’50’’.
Sento di voler fare una descrizione più “egoistica” della mia corsa, rispetto ai precedenti post
, perché questa corsa rappresenta per me un  punto di arrivo e IL punto di partenza.
Il percorso lo conosco bene, tranne il tratto inziale; il venerdì, però, doverosamente,  provo il tratto nuovo, dalla partenza all’inizio della costiera. C’è un po’ di dislivello con una bella discesa che porta all’inizio della costiera. Tutto sommato niente di impegnativo, anche perché il dislivello è nei primi km e poi c’è tutta la costiera per spingere bene.
Ci troviamo Luca, Marchio e Andrea e partiamo per Duino in macchina con mio papà, che si è prestato ad accompagnarci.
Ci ritroviamo nel parcheggio delle coop e c’è già il pienone; il tempo per fare un paio di km di riscaldamento, un po’ di allunghi e siamo pronti; mi metto vicino agli altri, perché ho bisogno di partire con loro almeno per il primo km; allo sparo siamo messi bene e rimango dietro a Luca di poco; piano piano incomincia la progressione di Luca, mentre gli altri sono già davanti.
Inizia così la mia corsa solitaria…
La tattica è semplice: tenere un ritmo sotto i 4’40’’ per avere un po’ di margine da gestire nel finale, visto che si tratta del pezzo più impegnativo.
Così faccio. La costiera è una meraviglia. E’ fantastico vedere così tanta gente che corre con il mare e una giornata limpida. La strada è bellissima e velocissima. La tentazione è quella di spingere di più ma non lo faccio. Continuo con una media di 4’38’’ che per me è ottimo;
senza neanche accorgermi mi ritrovo al km 8 e vedo Beppe Giaco Marino che sono pronti a scattare foto; sento Marino e Beppe che urlano “mentalità!!, mentalità!!” ; e mentalità sia…
fino al bivio sono in linea con le mie previsioni; sento anche una Break on Through dei Doors sparata a palla che mi dà una bella carica!
Inizia quindi il tratto pianeggiante.
Fino a Barcola continuo bene; dalla pineta in poi incomincia la sofferenza… ho un brutto calo , gambe dure e fiato corto…. Il ritmo si alza e diciamolo chiaramente…. non ne ho più; soffro, stringo i denti, penso alle cose più belle che mi vengono in mente,  perché voglio quel maledetto (benedetto) PB, perché non voglio buttare via tutto quello che ho fatto durante la gare e perché non voglio buttare via tutto quello che ho fatto durante l’inverno. Mi aspettavo tanto da me e non mi voglio deludere. Ma soprattutto non voglio deludere la mia meravigliosa Jessica, che non ha mai mollato un centimetro nella sua vita e che è la mia forza; penso al mio piccolo Leonardo che sicuramente mi aspetterà all’arrivo e mi chiederà il numero e mi dirà “papà , hai vinto?”… e a cui dovrò spudoratamente mentire dicendo “sì….certo”… penso alla mia piccolissima Viola che ancora non sa cosa sia tutto quello che le stà intorno, ma che ogni volta che mi guarda negli occhi mi sorride felice…
All’ultimo km mi accorgo però di non essere più in tempo per il PB, dò tutto e riesco a fare l’ultimo km a 4’38’’;
vedo di nuovo Giaco, Beppe e Marino e il vederli mi dà una carica incredibile negli ultimi metri; scatto e chiudo in 1h39’40’’ (che sul mio GPS è  un RT di 1h39’20”).
Nuovo Pb per me.
Sarà una cosa ridicola perché ho migliorato di soli 10’ rispetto a Gorizia e perché mi aspettavo di fare molto di più…ma è pur sempre un PB.
So benissimo dove ho sbagliato e cosa ho sbagliato durante la mia preparazione.
Ma sono un pivello perché sono passati 7 mesi dal mio “ingresso” in questo mondo. La soddisfazione è , però , quella di essere sempre riuscito a migliorare ogni gara. Questa è la cosa più importante.
E la sfida e appena iniziata, ma soprattutto….continua!
Ah… dimenticavo… alla fine Leonardo mi ha chiamato e mi ha chiesto il numero di pettorale; poi mi ha chiesto: “papà … hai vinto?” e gli ho urlato: SI!