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05/09/14

... e Reci a Zell am See

...............bon Beppe, fa ti che mi no son bon.....iscrivime.........
visto il mio rapporto con la tecnologia tutto ebbe inizio così, una sera di dicembre credo.....tempo di riporre il telefono sul tavolo e arriva il messaggio.....FATTO....
appunto...fatta la cazzata!!!!!!!!!!
Informo Stefy  con un abile giro di parole (credo tipico dei triathleti) di essermi iscritto a questa gara rassicurandola e premettendo di non portare via tempo alla famiglia, alla nostra vita al nostro bimbo che in quel momento non faceva le gare con Tommy per andare a nanna la sera, e ancor peggio sembrava aver scambiato letteralmente il giorno per la notte!!!!!
La sua risposta, il suo consenso incredibilmente sereno mi fece pensare immediatamente al fatto che non avesse capito l'entità dell'impegno ma senza troppe domande chiudo il discorso e penso...che culo è andata!!!!!
Alcuni giorni dopo è proprio Stefy a suggerirmi, forse preoccupata, di rivolgermi per la preparazione a tale Giuliana, sua insegnate di corsi in una palestra triestina. La incontro, le spiego cosa intendo fare, le racconto brevemente il mio trascorso sportivo, mi guarda credo quasi rassegnata e mi dice: ok provemo ma no dirme che te lo vol vinzer!!!! E come darle torto!!!
Inizia un calvario di nove mesi circa, dettato da tabelle, tempi, ripetute, test etc che se non rispettati al secondo e al kilometro mi faceva ripetere completamente senza possibilità di discussione e confronto...ho pensato più volte "ma sta qua????"
...e intanto i mesi passano, mi sento sicuramente molto meglio rispetto all'inizio, ho risolto qualche acciacco fisico cronico e inizio con i combinati. L'impegno si moltiplica perchè gli allenamenti iniziano ad avere una durata decisamente superiore, mangio come un maiale pozioni magiche di proteine, carboidrati dal gusto indefinito....ma per me l'importante è nutrirmi....fame xè fame e il sapore non conta!!!! Stefy spesso mi guarda schifata ma la rassicuro.....sono sempre io, Marco!!!
Mi confronto periodicamente con Giuliana per resoconti, programmi etc.....Giuliana è dura le dico.....Risposta: anche l'Half lo è!!!!! Grazie per il conforto e la sensibilità penso!!!

E così arriviamo a Zell......non parlo del tempo perchè sappiamo come è andata e perchè ho realizzato che quando sei in una gara così non senti più nulla...freddo, caldo, pioggia non contano....conta l'adrenalina che è il miglior doping in assoluto!!!!

Bellissima atmosfera, bellissimo posto, bellissima gente con me!!! Organizzazione perfetta, stand, pasta party, bici fantastiche!!!! C'è Stefy, c'è  Jacopo, c'è tutto per sentirsi speciali.........non posso steccare!!!! Devo finirla!!!! Un ritiro dopo tanti sacrifici non me lo perdonerei!!!!

31.08.2014.............l'acqua è fredda....tanto fredda!!! Soffro che non pensavo, non l'avevo messo in preventivo. Pensavo alla ressa, calci e pugni ma a quel freddo no. Penso di uscire ma dopo i primi 500 metri inizio a nuotare con una certa tranquillità e proseguo fino alla zona cambio. Ho perso tanto tempo ma la gara è lunga e può succedere di tutto....devo portarla a casa.

Mi cambio, mi asciugo e parto con la mia "fedelissima". Ascolto i consigli di Manu, pedalata agile e vai a sensazione. Così faccio e pedalo che è un piacere...arrivo alla fine della salita e ho la fortuna di affrontare i primi 4 km della successiva discesa, i più tecnici ed insidiosi con la strada ancora asciutta. Fatto l'ultimo tornante ecco una secchiata d'acqua che mi accompagnerà per i prossimi 50 km. Le gambe tuttavia girano e realizzo che mi sto divertendo....mi passano in pochi e ne passo tanti....capisco che sto andando bene, la fatica non mi pesa, la testa è libera. Il tifo lungo la strada è bellissimo!!!!! Al 70 km, all'inversione di marcia incrocio Beppe e capisco di essere ancora in gara...quella vera, non la mia personale e solitaria.

Nuovamente in zona cambio, scarpette e via.....dopo 500 metri crampi...mi fermo tiro e riparto. So che la corsa e la mia croce ma me ne frego e a mio passo non mollo....ormai non importa in quanto tempo, ormai è finita!!!! Mancano 4 km, sento il tifo, sento la musica. Vedo il viale con le transenne, vedo tanta gente, sento e non vedo Stefy che mi grida "amore vai!!!!", sto correndo sul tappeto blu...quello dei veri, quello dei Finisher!!!!


A Voi Stefy e Jacopo, amori miei che siete la mia famiglia e che mi avete accompagnato lungo tutti questi 113 km e nove mesi di allenamenti.

Grazie a tutti gli amici presenti...è stato un piacere trascorrere con voi questi giorni indimenticabili e come dice Miki....sono cose che legano. Grazie Beppe, Marino, Andrea, Giulio, Marco, Miki, Julia e Tommy.

Grazie anche a tutti gli amici che non hanno avuto la possibilità di essere presenti ma che hanno seguito da casa la gara e le imprese di tutti noi.

Grazie Giuliana....credimi, hai fatto l'impresa sportiva dell'anno!!!! Ora te lo posso dire...non ci credevo nemmeno io!!!!

04/09/14

...e il mezzo IRONMAN dietro le quinte

In questo blog di atleti (...io che a fatica consumo i 10 ingressi in palestra) ci entro in punta di piedi, con un pizzico di timore, ma lo devo fare. Lo devo fare per raccontare un altro IRONMAN, quello delle donne, quello visto dall'altra parte. A bordo lago. Sul marciapiede. Dietro le transenne della passerella che portava al traguardo. E vi voglio dire cosa ho visto… Pioggia, tanta pioggia. Una di quelle giornate che ti muoveresti da casa solo con le bombe. Quelle giornate che passi tra divano, telecomando e, bene che ti vada, all'Ikea. …Ma stavolta, abbiamo di meglio da fare. Dobbiamo fare il tifo. Dobbiamo seguire i nostri ragazzi, i nostri amici, mariti. È la resa dei conti, la giornata che ha significato tanti sacrifici, per noi e per loro. Dobbiamo sorridere anche se dentro siamo preoccupate. Abbiamo paura che scivolino, che cadano, che non abbiano più fiato. Abbiamo paura di vederli delusi, di non vederli arrivare e dover dir loro che non importa e che basta averci provato. Ma, denti stretti e si sta zitte. E quella pioggia alla fine ci disturba, ma non ci ferma. Bardate di sciarpe, ombrelli, borse e passeggini iniziamo anche noi il nostro mezzo IRONMAN. Abbiamo alle spalle mesi di preparazione, conosciamo a memoria distanze, passi, tempi. Abbiamo sentito e risentito l'inventario dell'attrezzatura, dato voti alle divise, alle taglie, ai colori. Assistito a lunghissimi calcoli su spuntini, integratori, sali, strati di burro di arachidi…Abbiamo sentito WhatsApp trillare milioni di volte con chat intitolate originalmente "Allenamenti". Abbiamo impedito acquisti di bici milionarie, cucinato solo proteine, solo carboidrati, solo proteine a pranzo e carboidrati a cena, solo carboidrati nel w-end e proteine nei feriali…Ci è stata concessa l'estate a grado solo perché il tragitto valeva come allenamento. In spiaggia li abbiamo lasciati spalmarsi di vaselina x infilare la muta, mentre tutti intorno a noi si spalmavano di normalissima crema solare. Abbiamo preparato assieme a loro questa gara e ora siamo qui a fare il tifo. Non perché vincano, ma perché riescano in questa impresa con loro stessi, perché superino i loro limiti e conquistino i loro obiettivi e i loro sogni. Il cannone spara. Sono partiti. Puntini gialli, puntini verdi, schizzi, schiuma, loro sono lì in mezzo. Sappiamo che le stanno prendendo in ogni dove, sappiamo che il lago è freddo e speriamo rimangano concentrati. Ci hanno insegnato che la respirazione è tutto. Le boe da passare sono lontanissime e mentre guardiamo scuotiamo la testa. "Ma come faranno!?!?!?" Abbiamo dei piccoli riferimenti temporali, chi in 30, chi in 40, chi in 50 minuti...poco a poco comincia l'attesa per vederli sbucare dall'acqua. Ci chiediamo e richiediamo conferma del colore della cuffia, della muta, dell'ora...e...sollievo, sorriso, respiro...chi prima, chi dopo...riemergono tutti. E pure noi, in perfetto spirito da zona cambio, impugniamo zaini, passeggini e ombrelli e cominciamo la nostra “pedalata”.
 Schiva, gira, volta, sali, scendi, pappa, pisolino, pannolino, parapioggia su, parapioggia giù. Ci posizioniamo al 59 km e ricomincia l'ansia, assieme ad una pioggia battente. Dove saranno? Prima dei 14 km di salita? Sulla salita? Oddio speriamo non sulla discesa, c'è chi teme le discese! Ne passano molti, fradici, stanchi, infreddoliti. E finalmente passano anche loro. Non li vediamo tutti però…e via con supposizioni, film assurdi, temuti ritiri, cadute...Ma la tifoseria che ha seguito la gara da casa, con toccante fedeltà e costanza, ci rassicura ben presto via telefono che ci sono tutti. Per fortuna il tracker non mente. Il nostro pensiero torna a quello che hanno già fatto, ma sempre più spesso a cosa devono ancora fare...quei 21 km pesano come un macigno. Quando nemmeno la tua testa può misurarsi con una simile distanza, è lì che la cosa ti pare IMPOSSIBILE. Eppure…eccoli! Nè è passato uno! Eccone un altro! È lui! Sono loro! Incredibile...hanno la forza di correre. Un bimbo dorme, l'altro ha sonno, la giornata comincia ad essere lunga. Ma siamo all'ultima disciplina, se ce la fanno hanno vinto.
Ci posizioniamo sulla passerella dell'arrivo. Piove e c'è tanta gente, guadagnare un posto con passeggini e ombrelli non è facile. Ma non possiamo perderli. Passano tanti minuti. Vediamo sfilare atleti di tante età e nazionalità diverse. Assistiamo commosse alla dignitosa e strabiliante prestazione di chi corre con le protesi alle gambe o spingendo una carrozzina ed è lì che realizziamo con chiarezza che la forza di volontà non ha limiti. Che non dobbiamo temere per i nostri ragazzi, perché loro semplicemente ci credono e questo li farà arrivare. E così è stato. Tra fatica e sudore, risate sfociate in pianti liberatori e ti amo urlati, sono tutti lì, incellophanati nelle coperte termiche e con quella medaglia al collo che brilla. Finisher. Tutti quanti. Che dire... È stato un mezzo IRONMAN unico, incredibilmente emozionante e intenso. Ci avete emozionate, ci avete stupite. Ci avete dimostrato come, con tenacia e perseveranza, abbiate pian piano conquistato kilometri e guadagnato minuti. E dunque GRAZIE. Avete vissuto con serietà e rispetto i sacrifici fatti da tutti noi. Amici, mogli, genitori, figli sono profondamente fieri di voi.