La frittata è fatta:
E’ lunedì 30 marzo 2015….ultimo giorno utile per l’iscrizione all’Ironman 70.3 di Pola a prezzo ridotto e la mia mano destra – totalmente scollegata dal mio cervello – ha appena cliccato “SI’” nella casella “Procedi all’acquisto”.
C***o, cos’ho combinato? E ora? Mah.. forse si scherzava e ora mi torneranno i soldi…gli spiegherò che c’è stato un errore…
si ma quale errore?
Potrei spiegare loro che ho comprato una bici usata (in alluminio) solo da 4 mesi?
Che ci sarò andato sopra sì e no 5 volte e sempre con l’occhio vigile degli amici?
Che non ho nemmeno dove tenerla la bici?
Che non so assolutamente cosa sia un 39/53 ed un 34/50?
Che le uniche prolunghe che conosco sono quelle per l’aspirapolvere?
Che l’unico gel che ho mai preso era quello per i capelli quando ancora serviva a qualcosa?
Che non ho una divisa, né delle scarpe da bici?
Che per fare 90 km di bici non so nemmeno verso dove devo andare?
Che per me un percorso piatto non esiste perché mi stanco solo a montare in sella?
Che non so gonfiare una ruota e che se buco torno a casa a piedi?
Che non so stare in scia? E comunque, quando ci riesco, quelli davanti son troppo veloci per seguirli?
Che non so staccare il piede dal pedale e se mi fermo cado per terra?
Che non so a cosa servano gli elastici per le scarpe ai pedali?
Che se mi esce la catena della bici la rimetto sopra a mano?
Che ho iniziato ad andare in piscina solo da un paio di mesi?
Che ho fatto solo un corso per principianti ed è già tanto se sto a galla?
Che riesco a completare – con fatica – una vasca da 25 metri?
Che se bevo un po’ d’acqua mi devo fermare per 3 minuti buoni?
Che non so mettere gli occhiali e mi entra continuamente l’acqua da tutte le parti?
Che non ho la muta per nuotare?
Che, a dire il vero non ho nemmeno una cuffia, un orologio che tiene il gps in acqua, né un pull buoy?
Che non so cos è un pull buoy?
Che in mare non ho mai nuotato più di quanto servisse per andare al largo a far pipì?
Che non ho mai fatto un allenamento combinato e che mi stanca solo l’idea?
Che il mio debutto nel triathlon è stato al mio addio al celibato alla guida di una Graziella, mangiando jota e luganighe ai ristori?
Che il porta numero dovrei comprarlo e non saprei nemmeno dove?
Che non so che vuol dire 70.3 e che “no draft” per me vuol dire che non hanno birra alla spina?
Che dieta ipolipidica, carb loading e bodygram per me è aramaico?
Che nuotare per 40 minuti di fila, svegliarmi alle 6 (ma anche alle 7) per fare un allenamento di 3-4 ore, pedalare sotto 40 gradi d’estate, correre con umidità del 90%, portarsi gli occhialini e la muta anche in vacanza lo trovo da pazzi?
Beh potrei provare a scrivergli che non so fare tutte queste cose…oppure provare ad imparare…ci sono 5 mesi e mezzo …165 giorni che mi separano a quel 20 settembre: darmi un obiettivo mi ha sempre aiutato nella vita…allora che fai Giaco? Ci provi?
Ci provo!
Avviso subito Beppe, “deus ex machina” di questa mia nuova sfida e gli chiedo di aiutarmi.
Lui non solo mi aiuta ma mi segue, ma mi consiglia, mi sprona, mi spiega, risponde alle mille domande, ai mille dubbi, alle mille incertezze che sopraggiungono in questi mesi.
Posso tranquillamente affermare che senza il suo aiuto non mi presenterei a questa gara, né probabilmente praticherei questo sport…ancora una volta grazie Beppe.
Con lui sicuramente ci sono sul podio tutti gli amici che mi hanno dato un consiglio, un incoraggiamento o un apprezzamento in questi mesi.
Da Marino, che mi ha insegnato che la programmazione non è tutto, a Marco, che mi ha insegnato che anche se non arrivi primo, il tuo traguardo puoi raggiungerlo lo stesso.
Da Manu e Tommy che mi hanno spronato a dare di più in bici, a Luca che ha tenuto il conto dei miei allenamenti, a Nicola che mi ha raccomandato di “rucar forte”. Grazie ai miei genitori, che non hanno chiamato il centro d’igiene mentale vedendomi allenarmi 6 giorni su 7 e a tutti i compagni di allenamento e di squadra e agli amici tutti per la sopportazione.
Ma soprattutto grazie a Caterina, che ha condiviso con me tutti i sacrifici, sicuramente non fisici, ma organizzativi, mentali etc…sfoggiando tanta pazienza e una comprensione smisurata.
Questi mesi sono stati un susseguirsi di sforzi, sacrifici e di tante piccole soddisfazioni:
Ho partecipato a 4 gare ufficiali, 2 triathlon sprint e 2 triathlon olimpici…ho fatto parecchi allenamenti, con qualsiasi condizione atmosferica, alternando miglioramenti, delusioni e speranze…
Mi dico sempre che avrei potuto fare di più, ma ho nuotato più di 80 km, ho pedalato per quasi 2.000 km e ho corso per 500 km.
Non ho imparato a fare tutte le cose dell’elenco…(se buco sono sempre nella melma e continuo a non sapere che tipo di rapporto sto usando mentre pedalo…), ma ho scoperto un nuovo me stesso…pensavo di aver raggiunto la mia soglia della fatica già tante volte fa, e invece ho imparato a spostare quell’asticella sempre un po’ più su…di centimetri, magari di millimetri, ma ho imparato che si può dare sempre qualcosina in più….
Ho imparato che questo è uno sport individuale ma ci sono mille modi per aiutarsi e sostenersi prima/durante e dopo una gara.
Tra 5 giorni tocca a me….inutile dirlo che viste le basi da cui partivo ad aprile, anche già solo presentarsi alla partenza sarà un successo, ma ormai che siam qui, tutti agghindati per il ballo…allora balliamo!
Ci vediamo a Pola, per un vero e proprio Half Ironman, un 70.3 (che ho imparato sono le miglia necessarie a completare la gara).
Ok, ci siamo, continuo a ripetermi: forse ora tra quei pazzi ci sono anch’io…
Giaco
iQuattroeTrenta
per tutti i 21
Pages
15/09/15
10/12/14
... e la nostra Firenze?
Inserito da
TlcBeppe
Dovevo farla, ma una metatarsalgia mi ha tenuto fermo per più di un mese. In gita ci sono andato lo stesso, il pettorale e l'albergo erano pagati, pensavo di partire, senza ambizioni, per fare qualche Km, e poi vedere che succede. Il giorno prima però camminando tutto il giorno sento che il piede ancora non è del tutto a posto... A malincuo
re decido di non partire, oggi faccio da spettatore...
Passano alcune ore, circa 3, sono al 35 Km è sto aspettando gli altri per incitarli.
La mia convinzione cresce sempre di più vedendo passare i concorrenti e soprattutto i miei amici...
OGGI HO FATTO BENE A STARE DALL' ALTRA PARTE DELLE TRANSENNE!
Non ero allenato e in una gara del genere non si può azzardare!
Super tutti quelli che in qualsiasi modo l'hanno finita! Per loro è stata un'esperienza incredibile, una di quelle esperienze che ti caricano, che ti fanno sentire più forte! e per me in realtà lo sono davvero!
Sotto il racconto di Maffio.
E' stato sicuramente il più costante ad allenarsi, lui che solo un anno fa ha fatto la sua prima gara podistica. Un gran risultato per lui!!
"Quando si vuole raccontare un’esperienza per condividerla, ci sono vari modi di farlo. Talvolta si può insistere sui dettagli, sui particolari, oppure si possono raccontare le emozioni provate, o, ancora, descrivere in modo un po’ distaccato quello che si è vissuto.
Raccontare la maratona di Firenze mi mette in difficoltà.
A distanza di alcuni giorni non ho ancora metabolizzato le emozioni e la fatica. Non credevo che il lato emotivo e quello fisico fossero così inscindibilmente legati.
Forse è proprio questa l’unicità della maratona: riuscire a portare il proprio corpo ad una condizione talmente estrema da permettere di sfogare il proprio lato emotivo. La maratona diventa così il modo per ritrovare se stessi, a riconciliarsi con il proprio corpo, offeso dalla fatica, e con il proprio subconscio, relegato troppo spesso ai margini della vita quotidiana.
Affronto questo racconto cercando di unire aspetti più “sportivi” con altri più personali, sapendo che non sarà affatto facile raccontare tutto.
Siamo in 4 a partecipare. C’è Andrea Nordio che ha già affrontato il mezzo Iron Man ad alti livelli e sa cosa vuol dire soffrire; c’è Marchio, che è una bestia fisicamente e mentalmente e che è capace di non allenarsi, di non fare diete particolare e nonostante ciò di correre a livelli incredibili; c’è Giaco che ha sofferto tanto in questo periodo, con problemi al ginocchio, ma che ha resistito, non si è mai arreso ed è pronto a partire; poi ci sono io, che corro da poco più di un anno e che ancora mi chiedo cosa ci faccio lì, in mezzo a migliaia di podisti, di atleti, di presunti tali, di giovani, adulti, bimbi, ragazzi, di infinita umanità.
Entro nell'ultima gabbia (che poi sarebbe la mia) alle 8.45. Mancano 30 minuti alla partenza. C'è ancora un po’ di spazio e cerco di avanzare. Sono molto lontano dalla partenza. Mi guardo indietro e cerco gli altri. Impresa impossibile! Così cerco di rilassarmi di sciogliere gambe, collo, braccia. Le persone attorno sono migliaia . C'è chi è più concentrato e chi più sorridente. C'è anche chi fuma....
Lancio via la lunga vecchia maglietta che mi sono portato per scaldarmi. Sono pronto.
L'attesa è un p’ lunga . Poi finalmente parte il conto alla rovescia e, lentamente, si parte. Sono convinto di avere gli altri dietro di me. Ma non ci penso più perché so che farò una gara in solitario. Per i primi 3 km almeno, non si riesce a correre . La gente è troppa e le strade, seppure larghe, sono totalmente occupate. Mi defilo sulla sinistra facendo la pista ciclabile con altri. Il km 1 lo faccio lentissimo … in 6 minuti ! Così incomincio a correre stando sempre sotto i 5', a 4'50", per almeno 5 km. Mi scaldo , sto bene e proseguo costante .
Verso il km 8 si va alle Cascine dove ci sono lunghi vialoni alberati . I tifosi non sono tantissimi in quel punto, l'andatura è buona…troppo buona…. troppo veloce per me .
Penso di riuscire a correre intorno ai 5' al km perché sto bene, ma significa , comunque essere sotto di 15 secondo rispetto al mio passo. Questa è una follia.
Al km 10 prendo i primi sali e un po' d'acqua. Incrociamo i top runner che spingono fortissimo. Sono tutti concentratissimi e belli da vedere.
Dopo che sono passati, distolgo lo sguardo e ritorno sulla mia corsa . Cerco di rimanere attento passo dopo passo , rilassandomi e respirando bene. Non sono mai in affanno col fiato e questo è molto positivo . Passano così altri 3 km che ci riportano verso il centro città. Il percorso non è una tavola , ma un po’ ondulato . Ci sono i cavalcavia che incominciano a farsi sentire, ma non troppo. Mi accorgo, però, che il percorso è impegnativo. Al km 15 mi reintegro ancora e mangio il primo gel. Stranamente sento un po' di fame. Proseguiamo verso il centro e tra il km 16 e il 17 vedo Giaco ! Sono felice di vederlo. Mi affianco .
“Eccomi qui !”; “Siamo un po ' troppo veloci”; “Si!” mi dice lui. “Ho seguito il pacer delle 3h 45 ' ma tirava troppo”.
Infatti a destra sul marciapiede , il pacer, con i suoi palloncini, è fermo probabilmente stirato... gli dico che dobbiamo gestire meglio e rallentare un po’ . In quel momento abbiamo tanta gente intorno , faccio 1 km mi giro e non vedo più Giaco. Al km 19 siamo in centro. Ci sono tanti tifosi transenne ma anche ciottolato, pavè , e lastroni sconnessi su cui è difficile correre. Guardo il pubblico e vedo Cate, Micky e giulia . Non vedo Beppe, Marino e Tommy.
Grandi!
L' incitamento mi ricarica di energie. Arrivo alla mezza in 1h 49'36’’.
Complessivamente ho fatto 15 km troppo veloci e 6 un po’ lenti. Al km 23 succede l'imponderabile. ... incomincio a soffrire , sento le gambe un po’ doloranti .. è il primo cedimento.
Ma come è possibile ??!!!! Ne ho fatti 34 di km in allenamento , senza patire nulla e ora sono in difficoltà ??!! I motivi sono molti: sono andato più veloce , il percorso è più impegnativo, la tensione è tanta e l'umidità è fastidiosa. Il cosiddetto muro non posso incontrarlo al km 23 !!! Devo fare ancora 19 km !! Il primo pensiero è quello di prendere una strada laterale e tornare in albergo . Il secondo anche...
Chiunque direbbe che non ne ho più , che non posso andare avanti... che brutto tornare a casa senza aver finito la gara….mi vengono in mente le parole di Albanesi : correre anche solo 5" al km più veloci è un errore; provate a chiedere a un top runner di correre 5 secondi al di sotto del loro passo!.... si ma io ho corso 10 " sotto o forse più..... non posso farcela......
però…... essere venuto fino a Firenze per niente... perché non ho finito la gara ?perché ero stanco ?? Non esiste !
Mi impongo di arrivare fino al ristoro del km 25. Rallento e proseguo così. Al ristoro mangio bevo mi fermo un attimo. Poco. 30 /40 secondi e poi ricomincio. Mi accorgo di aver recuperato energie. Al km 27 ho un'altra crisi, forse peggiore. .. decido di resettare i miei obiettivi e di suddividere il restante percorso in tappe da 5 km perché so che i ristori mi aiuteranno. Così stringo i denti e arrivo al km 30. Rivedo gli altri che incitano. Mi disseto e proseguo nella parte forse più brutta del percorso :5 km intorno allo stadio e zone limitrofe... Al km 35 ho le gambe legnose ... dure ... Recupero ancora . Stringo, stringo i denti. Ritorniamo in centro. Ancora ciottolato, ma c'è tanto pubblico. Penso che non vedranno un bello spettacolo . Io corro male, corro lento a 5’ 45’’ circa e con difficoltà. .. poco prima del km 40 vedo Beppe: “dai maffio! é finita !”
Si quasi . Ormai è finita . Ormai l'obiettivo è rimanere sotto le 4 ore. Al km 40 mi fermo ancora e poi riprendo con un’andatura migliore. Sono al km 41 !!! Si !! È fatta !!!! Mancano 300 metri. Voglio sfogarmi e allungo, allungo per quel che posso fino all'arrivo ! É finita ! Sono arrivato !! Sento un groppo in gola , un desiderio di sfogarmi non di urlare , un desiderio di ringraziarmi. Mi metto da parte e mi lascio andare . Scende qualche lacrima . E una sensazione strana, non di gioia, non di sofferenza, mi prende . Devo metabolizzare devo capire. Vedo altri che hanno la mia stessa reazione.
Mi rendo conto che nulla viene per caso ma solo con costanza e concentrazione. Il mio corpo non ha energie infinite o nascoste. Ha quelle che conoscevo anche il giorno prima.
In 42 km tutto viene fuori. Non si può bluffare, perché paghi tutto con gli interessi. C'è qualcosa che però resta inspiegabile e sono le energie mentali e nervose che si sprigionano in questi km, la capacità di strapparti la corazza che ognuno di noi si è costruito negli anni, di rimanere senza difese ma nello stesso il permetterti di coprirti con altre ben più accoglienti e sicure . Quelle che nascono dal tuo profondo dal tuo intimo.
Un po' come quando si era bambini."
re decido di non partire, oggi faccio da spettatore...
Passano alcune ore, circa 3, sono al 35 Km è sto aspettando gli altri per incitarli.
La mia convinzione cresce sempre di più vedendo passare i concorrenti e soprattutto i miei amici...
OGGI HO FATTO BENE A STARE DALL' ALTRA PARTE DELLE TRANSENNE!
Non ero allenato e in una gara del genere non si può azzardare!
Super tutti quelli che in qualsiasi modo l'hanno finita! Per loro è stata un'esperienza incredibile, una di quelle esperienze che ti caricano, che ti fanno sentire più forte! e per me in realtà lo sono davvero!
Sotto il racconto di Maffio.
E' stato sicuramente il più costante ad allenarsi, lui che solo un anno fa ha fatto la sua prima gara podistica. Un gran risultato per lui!!
"Quando si vuole raccontare un’esperienza per condividerla, ci sono vari modi di farlo. Talvolta si può insistere sui dettagli, sui particolari, oppure si possono raccontare le emozioni provate, o, ancora, descrivere in modo un po’ distaccato quello che si è vissuto.
Raccontare la maratona di Firenze mi mette in difficoltà.
A distanza di alcuni giorni non ho ancora metabolizzato le emozioni e la fatica. Non credevo che il lato emotivo e quello fisico fossero così inscindibilmente legati.
Forse è proprio questa l’unicità della maratona: riuscire a portare il proprio corpo ad una condizione talmente estrema da permettere di sfogare il proprio lato emotivo. La maratona diventa così il modo per ritrovare se stessi, a riconciliarsi con il proprio corpo, offeso dalla fatica, e con il proprio subconscio, relegato troppo spesso ai margini della vita quotidiana.
Affronto questo racconto cercando di unire aspetti più “sportivi” con altri più personali, sapendo che non sarà affatto facile raccontare tutto.
Siamo in 4 a partecipare. C’è Andrea Nordio che ha già affrontato il mezzo Iron Man ad alti livelli e sa cosa vuol dire soffrire; c’è Marchio, che è una bestia fisicamente e mentalmente e che è capace di non allenarsi, di non fare diete particolare e nonostante ciò di correre a livelli incredibili; c’è Giaco che ha sofferto tanto in questo periodo, con problemi al ginocchio, ma che ha resistito, non si è mai arreso ed è pronto a partire; poi ci sono io, che corro da poco più di un anno e che ancora mi chiedo cosa ci faccio lì, in mezzo a migliaia di podisti, di atleti, di presunti tali, di giovani, adulti, bimbi, ragazzi, di infinita umanità.
Entro nell'ultima gabbia (che poi sarebbe la mia) alle 8.45. Mancano 30 minuti alla partenza. C'è ancora un po’ di spazio e cerco di avanzare. Sono molto lontano dalla partenza. Mi guardo indietro e cerco gli altri. Impresa impossibile! Così cerco di rilassarmi di sciogliere gambe, collo, braccia. Le persone attorno sono migliaia . C'è chi è più concentrato e chi più sorridente. C'è anche chi fuma....
Lancio via la lunga vecchia maglietta che mi sono portato per scaldarmi. Sono pronto.
L'attesa è un p’ lunga . Poi finalmente parte il conto alla rovescia e, lentamente, si parte. Sono convinto di avere gli altri dietro di me. Ma non ci penso più perché so che farò una gara in solitario. Per i primi 3 km almeno, non si riesce a correre . La gente è troppa e le strade, seppure larghe, sono totalmente occupate. Mi defilo sulla sinistra facendo la pista ciclabile con altri. Il km 1 lo faccio lentissimo … in 6 minuti ! Così incomincio a correre stando sempre sotto i 5', a 4'50", per almeno 5 km. Mi scaldo , sto bene e proseguo costante .
Verso il km 8 si va alle Cascine dove ci sono lunghi vialoni alberati . I tifosi non sono tantissimi in quel punto, l'andatura è buona…troppo buona…. troppo veloce per me .
Penso di riuscire a correre intorno ai 5' al km perché sto bene, ma significa , comunque essere sotto di 15 secondo rispetto al mio passo. Questa è una follia.
Al km 10 prendo i primi sali e un po' d'acqua. Incrociamo i top runner che spingono fortissimo. Sono tutti concentratissimi e belli da vedere.
Dopo che sono passati, distolgo lo sguardo e ritorno sulla mia corsa . Cerco di rimanere attento passo dopo passo , rilassandomi e respirando bene. Non sono mai in affanno col fiato e questo è molto positivo . Passano così altri 3 km che ci riportano verso il centro città. Il percorso non è una tavola , ma un po’ ondulato . Ci sono i cavalcavia che incominciano a farsi sentire, ma non troppo. Mi accorgo, però, che il percorso è impegnativo. Al km 15 mi reintegro ancora e mangio il primo gel. Stranamente sento un po' di fame. Proseguiamo verso il centro e tra il km 16 e il 17 vedo Giaco ! Sono felice di vederlo. Mi affianco .
“Eccomi qui !”; “Siamo un po ' troppo veloci”; “Si!” mi dice lui. “Ho seguito il pacer delle 3h 45 ' ma tirava troppo”.
Infatti a destra sul marciapiede , il pacer, con i suoi palloncini, è fermo probabilmente stirato... gli dico che dobbiamo gestire meglio e rallentare un po’ . In quel momento abbiamo tanta gente intorno , faccio 1 km mi giro e non vedo più Giaco. Al km 19 siamo in centro. Ci sono tanti tifosi transenne ma anche ciottolato, pavè , e lastroni sconnessi su cui è difficile correre. Guardo il pubblico e vedo Cate, Micky e giulia . Non vedo Beppe, Marino e Tommy.
Grandi!
L' incitamento mi ricarica di energie. Arrivo alla mezza in 1h 49'36’’.
Complessivamente ho fatto 15 km troppo veloci e 6 un po’ lenti. Al km 23 succede l'imponderabile. ... incomincio a soffrire , sento le gambe un po’ doloranti .. è il primo cedimento.
Ma come è possibile ??!!!! Ne ho fatti 34 di km in allenamento , senza patire nulla e ora sono in difficoltà ??!! I motivi sono molti: sono andato più veloce , il percorso è più impegnativo, la tensione è tanta e l'umidità è fastidiosa. Il cosiddetto muro non posso incontrarlo al km 23 !!! Devo fare ancora 19 km !! Il primo pensiero è quello di prendere una strada laterale e tornare in albergo . Il secondo anche...
Chiunque direbbe che non ne ho più , che non posso andare avanti... che brutto tornare a casa senza aver finito la gara….mi vengono in mente le parole di Albanesi : correre anche solo 5" al km più veloci è un errore; provate a chiedere a un top runner di correre 5 secondi al di sotto del loro passo!.... si ma io ho corso 10 " sotto o forse più..... non posso farcela......
però…... essere venuto fino a Firenze per niente... perché non ho finito la gara ?perché ero stanco ?? Non esiste !
Mi impongo di arrivare fino al ristoro del km 25. Rallento e proseguo così. Al ristoro mangio bevo mi fermo un attimo. Poco. 30 /40 secondi e poi ricomincio. Mi accorgo di aver recuperato energie. Al km 27 ho un'altra crisi, forse peggiore. .. decido di resettare i miei obiettivi e di suddividere il restante percorso in tappe da 5 km perché so che i ristori mi aiuteranno. Così stringo i denti e arrivo al km 30. Rivedo gli altri che incitano. Mi disseto e proseguo nella parte forse più brutta del percorso :5 km intorno allo stadio e zone limitrofe... Al km 35 ho le gambe legnose ... dure ... Recupero ancora . Stringo, stringo i denti. Ritorniamo in centro. Ancora ciottolato, ma c'è tanto pubblico. Penso che non vedranno un bello spettacolo . Io corro male, corro lento a 5’ 45’’ circa e con difficoltà. .. poco prima del km 40 vedo Beppe: “dai maffio! é finita !”
Si quasi . Ormai è finita . Ormai l'obiettivo è rimanere sotto le 4 ore. Al km 40 mi fermo ancora e poi riprendo con un’andatura migliore. Sono al km 41 !!! Si !! È fatta !!!! Mancano 300 metri. Voglio sfogarmi e allungo, allungo per quel che posso fino all'arrivo ! É finita ! Sono arrivato !! Sento un groppo in gola , un desiderio di sfogarmi non di urlare , un desiderio di ringraziarmi. Mi metto da parte e mi lascio andare . Scende qualche lacrima . E una sensazione strana, non di gioia, non di sofferenza, mi prende . Devo metabolizzare devo capire. Vedo altri che hanno la mia stessa reazione.
Mi rendo conto che nulla viene per caso ma solo con costanza e concentrazione. Il mio corpo non ha energie infinite o nascoste. Ha quelle che conoscevo anche il giorno prima.
In 42 km tutto viene fuori. Non si può bluffare, perché paghi tutto con gli interessi. C'è qualcosa che però resta inspiegabile e sono le energie mentali e nervose che si sprigionano in questi km, la capacità di strapparti la corazza che ognuno di noi si è costruito negli anni, di rimanere senza difese ma nello stesso il permetterti di coprirti con altre ben più accoglienti e sicure . Quelle che nascono dal tuo profondo dal tuo intimo.
Un po' come quando si era bambini."
28/11/14
... 42.195m fino a Firenze
Inserito da
TlcBeppe
Altro weekend "importante" per la crescita del nostro gruppo!
A gennaio sull'onda dell'entusiasmo dell'iscrizione al mezzo, avevamo deciso di provare anche questa "cazzata"! E così Io, Marino, Giaco, Maffio, Marchio e Nordio ci eravamo iscritti alla Maratona di Firenze...
Purtroppo dopo 10 mesi di allenamento senza sosta io e Marino abbiamo un pò pagato con qualche piccolo acciacco che ci ha costretto a non poterci allenare quest'ultimo mese... Nulla di male, per noi due sarà una buona occasione per una gita enogastronomica, in attesa di poter festeggiare all'arrivo con gli altri!
E intanto ecco le sensazioni alla vigilia di Giaco:
“Vorrei dire: la maratona è un'arte marziale. Chi la corre compie una scelta estetica, non una sportiva. Lo sport non c'entra niente. Vorrei dire: Resistere alla più alta velocità possibile per una strada così lunga è la cosa più bella che una mente umana possa produrre. La mente non è il cervello, la mente è il sistema del corpo che pensa. La mente è la rete in cui il mio avampiede, il mio cuore, il mio glicogeno, i miei desideri, la mia memoria, tutto me stesso dialoga con tutto me stesso e con ciò che dall'esterno modifica o può modificare me stesso”. (Mauro Covacich)
Ci presentiamo a Firenze per la Maratona: 42 chilometri e 195 metri … son già stanco quasi solo a dirlo… di sicuro non compirò una scelta estetica, di sicuro SE arriverò al traguardo sarò distrutto e brutto da vedere (più del solito).
Il tutto parte da 8 anni fa, quando ho iniziato: All’inizio non si poteva definire corsa….era qualcosa di sporadico, fatto quasi controvoglia, fatto quasi per dovere… quello che tutti prima o poi proviamo: vuoi per metterci a dieta, vuoi per fare compagnia a qualcuno, vuoi per prendere un autobus al volo, per arrivare in orario ad un appuntamento o fare uno scippo a piedi…
In breve tempo però, queste piccole parentesi sportive hanno iniziato a diventare più frequenti, la corsa lasciava sempre una sensazione positiva, mi rimaneva sempre una bella fatica addosso, il fiato mancante, i muscoli doloranti erano compensati da sensazioni di piacere, rilasciati dalle famose endorfine (che non ho mai capito cosa sono, ma stanno bene su tutto, come il nero).
Allora da lì piano piano, mi son detto…”Perché non ci provi?”…intendo…a correre in maniera seria, magari non con le scarpe slacciate, senza il walkman anni ’80, senza la felpa da 3 kg, e non dopo aver mangiato un’impepata di cozze condita con uno stinco con le patate e innaffiata con 4-5 birre da mezzolitro?
Dunque, come Bruno Sacchi ne “I ragazzi della terza C”, eccomi avvicinarmi al primo negozio sportivo (non di solo calcio); eccomi provare timidamente un paio di pantaloncini: “impossibile correre con questi! Troppo aderenti!”; eccomi indossare una canotta da corsa: “impossibile da mettere, ho freddo, mi vergogno”; eccomi comprare un orologio con gps, io che non ho mai portato un orologio…
Il resto è storia recente o quasi… l’iscrizione alle prime garette amatoriali qui in città, la partecipazione a qualche mezza maratona, le prime tabelle di allenamento redatte da il guru della corsa, la scelta accurata degli abiti da indossare, degli integratori da prendere, dei ritmi da tenere… il tutto fatto sempre senza quella meticolosità degna di un atleta che porta tale nome, ma sempre per il piacere della compagnia degli amici, dello star insieme a qualche persona che condivide con te la passione per lo sport.
E allo stesso modo mi sono avvicinato a questa Maratona... senza pensare al glicogeno disponibile, senza pensare al consumo dei grassi nell'unità di tempo, senza pensare alla potenza lipidica e a dover strappare un tempo per la classifica… mi sono allenato certo per cercare di non mollare alla prima difficoltà, ma questa gare fa emergere tutte le piccole “magagne” che il corpo umano si porta dietro. Come dice il mio amico Luca (preparatore atletico) “siamo come delle automobili; i km da percorrere sono quelli e quindi e normale che prima o poi tu debba rifare i freni o il cambio…”!
E così, tirando le somme, non posso dire di essere in condizione: ho un ginocchio che preferirebbe di gran lunga le ripetute sul divano, un polpaccio che si contrae al solo sentir parlare di corsa, ma so anche che un’occasione così non so quando mi ricapita…e poi ci sono compagni di corsa da incitare e una squadra di tifosi pronti a sostenermi…quindi si corre!
Al via oltre a me, salvo ritiri e aggiunte dell’ultima ora, dovrebbero esserci:
Maffio: è in striscia vincente da 12 mesi…non fa che perdere chili e secondi sul cronometro. Ormai è l’atleta più completo dei 4 e30, quantomeno sotto l’aspetto dei gadget e del vestiario. E’ sicuramente il più allenato e arriva a Firenze per dimostrarlo.
Marchio: è il meno allenato ma è anche quello a cui l’allenamento serve meno. Probabilmente sbeffeggerà gli avversari concedendosi anche 3-4 litri di birra al sabato prima della gara. Gli atleti kenioti lo snobbano, ma non si esclude una sua comparsata nelle prime file come lepre.
Nordio: l’ultimo avvistamento è stato fuori da un noto locale triestino con 3 bicchieri in mano alle 4 di mattina, dove festeggiava degnamente. Ha fatto molta pretattica prima della gara, dichiarandosi poco allenato…in realtà non ci stupiremmo di vederlo con l’alloro al collo e un boccale in mano a fine gara.
“Se desideri vincere qualcosa puoi correre i 100 metri. Se vuoi goderti una vera esperienza corri una maratona” (Emil Zatopek).
Giaco.
A gennaio sull'onda dell'entusiasmo dell'iscrizione al mezzo, avevamo deciso di provare anche questa "cazzata"! E così Io, Marino, Giaco, Maffio, Marchio e Nordio ci eravamo iscritti alla Maratona di Firenze...
Purtroppo dopo 10 mesi di allenamento senza sosta io e Marino abbiamo un pò pagato con qualche piccolo acciacco che ci ha costretto a non poterci allenare quest'ultimo mese... Nulla di male, per noi due sarà una buona occasione per una gita enogastronomica, in attesa di poter festeggiare all'arrivo con gli altri!
E intanto ecco le sensazioni alla vigilia di Giaco:
“Vorrei dire: la maratona è un'arte marziale. Chi la corre compie una scelta estetica, non una sportiva. Lo sport non c'entra niente. Vorrei dire: Resistere alla più alta velocità possibile per una strada così lunga è la cosa più bella che una mente umana possa produrre. La mente non è il cervello, la mente è il sistema del corpo che pensa. La mente è la rete in cui il mio avampiede, il mio cuore, il mio glicogeno, i miei desideri, la mia memoria, tutto me stesso dialoga con tutto me stesso e con ciò che dall'esterno modifica o può modificare me stesso”. (Mauro Covacich)
Ci presentiamo a Firenze per la Maratona: 42 chilometri e 195 metri … son già stanco quasi solo a dirlo… di sicuro non compirò una scelta estetica, di sicuro SE arriverò al traguardo sarò distrutto e brutto da vedere (più del solito).
Il tutto parte da 8 anni fa, quando ho iniziato: All’inizio non si poteva definire corsa….era qualcosa di sporadico, fatto quasi controvoglia, fatto quasi per dovere… quello che tutti prima o poi proviamo: vuoi per metterci a dieta, vuoi per fare compagnia a qualcuno, vuoi per prendere un autobus al volo, per arrivare in orario ad un appuntamento o fare uno scippo a piedi…
In breve tempo però, queste piccole parentesi sportive hanno iniziato a diventare più frequenti, la corsa lasciava sempre una sensazione positiva, mi rimaneva sempre una bella fatica addosso, il fiato mancante, i muscoli doloranti erano compensati da sensazioni di piacere, rilasciati dalle famose endorfine (che non ho mai capito cosa sono, ma stanno bene su tutto, come il nero).
Allora da lì piano piano, mi son detto…”Perché non ci provi?”…intendo…a correre in maniera seria, magari non con le scarpe slacciate, senza il walkman anni ’80, senza la felpa da 3 kg, e non dopo aver mangiato un’impepata di cozze condita con uno stinco con le patate e innaffiata con 4-5 birre da mezzolitro?
Dunque, come Bruno Sacchi ne “I ragazzi della terza C”, eccomi avvicinarmi al primo negozio sportivo (non di solo calcio); eccomi provare timidamente un paio di pantaloncini: “impossibile correre con questi! Troppo aderenti!”; eccomi indossare una canotta da corsa: “impossibile da mettere, ho freddo, mi vergogno”; eccomi comprare un orologio con gps, io che non ho mai portato un orologio…
Il resto è storia recente o quasi… l’iscrizione alle prime garette amatoriali qui in città, la partecipazione a qualche mezza maratona, le prime tabelle di allenamento redatte da il guru della corsa, la scelta accurata degli abiti da indossare, degli integratori da prendere, dei ritmi da tenere… il tutto fatto sempre senza quella meticolosità degna di un atleta che porta tale nome, ma sempre per il piacere della compagnia degli amici, dello star insieme a qualche persona che condivide con te la passione per lo sport.
E allo stesso modo mi sono avvicinato a questa Maratona... senza pensare al glicogeno disponibile, senza pensare al consumo dei grassi nell'unità di tempo, senza pensare alla potenza lipidica e a dover strappare un tempo per la classifica… mi sono allenato certo per cercare di non mollare alla prima difficoltà, ma questa gare fa emergere tutte le piccole “magagne” che il corpo umano si porta dietro. Come dice il mio amico Luca (preparatore atletico) “siamo come delle automobili; i km da percorrere sono quelli e quindi e normale che prima o poi tu debba rifare i freni o il cambio…”!
E così, tirando le somme, non posso dire di essere in condizione: ho un ginocchio che preferirebbe di gran lunga le ripetute sul divano, un polpaccio che si contrae al solo sentir parlare di corsa, ma so anche che un’occasione così non so quando mi ricapita…e poi ci sono compagni di corsa da incitare e una squadra di tifosi pronti a sostenermi…quindi si corre!
Al via oltre a me, salvo ritiri e aggiunte dell’ultima ora, dovrebbero esserci:
Maffio: è in striscia vincente da 12 mesi…non fa che perdere chili e secondi sul cronometro. Ormai è l’atleta più completo dei 4 e30, quantomeno sotto l’aspetto dei gadget e del vestiario. E’ sicuramente il più allenato e arriva a Firenze per dimostrarlo.
Marchio: è il meno allenato ma è anche quello a cui l’allenamento serve meno. Probabilmente sbeffeggerà gli avversari concedendosi anche 3-4 litri di birra al sabato prima della gara. Gli atleti kenioti lo snobbano, ma non si esclude una sua comparsata nelle prime file come lepre.
Nordio: l’ultimo avvistamento è stato fuori da un noto locale triestino con 3 bicchieri in mano alle 4 di mattina, dove festeggiava degnamente. Ha fatto molta pretattica prima della gara, dichiarandosi poco allenato…in realtà non ci stupiremmo di vederlo con l’alloro al collo e un boccale in mano a fine gara.
“Se desideri vincere qualcosa puoi correre i 100 metri. Se vuoi goderti una vera esperienza corri una maratona” (Emil Zatopek).
Giaco.
18/11/14
Su e zo dal Carso a Lubiana
Inserito da
TlcBeppe
ovvero tre post al posto di un post.
scritto corretto e interpretato da Maffio .
Ottobre è il mese dell’Octoberfest, della Barcolana, ma è anche mese di gare.
Maratonina del Carso
Domenica ci ritroviamo alla Maratonina del Carso, unica mezza nel calendario del Trofeo Provincia di Trieste.
Se per molti l’obiettivo di
quest’anno è la maratona di Firenze, ecco che questa mezza maratona non arriva proprio nel momento giusto, visto che abbiamo bisogno di allungare maggiormente la distanza in questo periodo. Qualcuno più volenteroso ci aggiunge 8 km prima per fare un lungo in vista di Firenze. Così Marino e Beppe si presentano al via già belli carichi e sudati, mentre Luca ed io decidiamo di farci la gara senza “allungarla”… così come si fa con un vero calice di vino.
Partiamo tutti assieme senza forzare eccessivamente, anche perché il percorso è tosto, con tanti sali scendi che alla lunga si fanno sentire nelle gambe.
Qualcuno in partenza forza un po’ troppo e vola una scarpa, senza creare contusi.
Fino al km 5 siamo tutti assieme. Si chiacchera, si scherza, l’umore è buono.
Io avrei anche più velleità agonistiche e mentre corriamo mi sbilancio nel dichiarare un nuovo PB. Provo qualche leggerissimo allungo per vedere se le gambe rispondono e tutto sembra andare bene.
Dal km 5 , quando cioè sembra che la strada spiani un po’ e rimanga pianeggiante, ecco che Luca mi rincuora….: “ecco Maffio, da ora in poi arriva il pezzo più duro….”;
bene…grazie Luca!.... effettivamente dopo la curva a sinistra inizia il km 6 e dal cavalcavia che porta a Gabrovizza in poi, si alternano una serie di sali e scendi che incominciano a farmi male. Mentre Marino allunga, io rimango forse ancora per 1 km con Beppe e Luca, che affrontano la gara come un allenamento parlando di ricette di cucina. Per me però non è proprio giornata. Incomincio a staccarmi. Penso di arrivare fino al giro di boa e di recuperare visto che, teoricamente, facendo il percorso all’incontrario, ci dovrebbe essere più discesa. Non è così. I sali e scendi continuano e non ho gambe.
Al km 13 decido di fare un escursione “fuori strada” a causa di qualche problemino…
Temo che qualcuno mi segua e così mi infratto.
Ricomincio ma non sto per niente bene… tralasciamo;
essendo un pivello, mi accorgo per la prima volta cosa vuol dire avere de
i “problemi” durante una gara; il ritmo è pessimo e discontinuo…faccio un'altra “escursione nei boschi del carso”….
Ricomincio ma il tempo perso mi fa venir voglia di mollare tutto. Poi però, prendo atto della situazione e mi convinco a continuare, pur non avendo la capacità di lottare per recuperare. Preferisco arrivare alla fine e vedere la giornata come si si fosse trattato di un allenamento. Un allenamento.. faticoso.. non piacevole, ma un allenamento per mettere chilometri nelle gambe.
Il tempo all’arrivo è pessimo rispetto alle previsioni e mi sento veramente giù di morale. Sono 3 gare che non riesco proprio a correre come vorrei. Capisco forse, che sono un po’ troppo carico di allenamenti e quando arriva la gara non sono reattivo e pronto. Overtraining? Penso di si; obiettivo è riposare e recuperare energie.
Bravi tutti gli altri, con Marino che si dimostra il solito indemoniato. Beppe e Luca gestiscono la gara portandosi a casa un lungo ben fatto. Io, per sta volta, mi porto a casa solo una brutta giornata e tanti mal di pancia.
I tempi:
Marino 1h39’28’’ in scioltezza; giaguaro leggiadro delle alte colline avellinesi; voto 9
Luca 1h 39’40’’ in leggerezza; gazzella tibetana; voto 7
Beppe 1 h 42’08” in surplace; il trebbiatore di opicina; voto 7
Maffio 1h 43’ 55’’ in difficoltà; l’escursionista del Carso; voto 4,5
Su e zo pei Clanz
E dopo la Maratonina del Carso, ecco un’altra gara, relativamente breve, vallonata, molto ravvicinata. Tutto quello che non volevo per recuperare energie e preparami in vista della Maratona …
Ma voglio finire tutte le gare del Trofeo e così mi presento alla partenza incontrando il solo Marchio. Gli altri quattroetrenta sono in preparazione maratona e forse fanno bene a non fare questa gara scorbutica e ad alto rischio infortuni. Le caviglie sono avvisate.
La giornata però è spettacolare e le sensazioni sono buone. Mi sembra di essere un’altra persona rispetto alle precedenti gare. Posso dire di star bene. E’ il giro di boa della mia “carriera” podistica (scusate la bestemmia): 1 anno esatto dalla prima gara.
Così, per la prima volta, faccio una gara già affrontata, con l’intenzione di volermi migliorare il più possibile.
Certo, il mio precedente di 46’54’’ sui 9.2 km è ampiamente alla portata e non è indicativo, ma il percorso è insidioso e non è da sottovalutare.
Partenza dallo stabilimento della Wartsila, km 1 su asfalto pianeggiante, km 2 sempre su asfalto ma con un po’ di dislivello. Il km 3 inizia con una strettoia e lo sterrato; si affrontano rampette , discese e terreno sconnesso. Alla fine del km 4 inizia un discesone veloce ma impervio e ancora sterrato. Giunti all’inizio del km 5 si svolta destra e iniziano 400 metri circa di salita impegnativa su asfalto; poi ancora sterrato e gli ultimi 2 km pianeggianti su asfalto.
Con Marchio e Marco Carboni, facciamo un po’ di riscaldamento, come al solito troppo breve. Ma abbiamo troppo di cui parlare.. anche questo serve a partire con lo spirito giusto. In fin dei conti dobbiamo pianificare Lubiana, Firenze, e parlare di programmi, scarpe, maglie e altro ancora .
Marchio è sempre il solito… parte come un treno con i primi: arriverà 40esimo, senza calze e con qualche vescica in più. Meno male che dice di essersi allenato poco….(!!!!!)
La mia gara, invece la posso raccontare. Primo km a 4’20; gestisco in controllo e mi sento davvero bene; inizia lo sterrato e non soffro come nelle settimane precedenti; sento di poter tenere un buon ritmo e così continuo senza perdere posizioni.
I sali e scendi non fanno male e il ritmo e costante e buono.
La discesa la faccio spingendo forte e prendendomi qualche rischio, ma recupero tante posizioni. So che dovrò affrontare la parte più dura e cerco di respirare bene per non andare in affanno. Iniziano i 400 metri di salita e tengo bene il passo degli avversari, anzi ne supero qualcuno.
Ecco finalmente la carica che cercavo e che volevo da un po’ di tempo!
Decido allora di aumentare ancora un po’ il ritmo. All’ultimo km sono con un gruppetto abbastanza folto. Mi tengo un po’ di energie per fare la volata di 300 metri finale, come se si trattasse di una gara olimpica…. Ma mi voglio divertire, se non che senso ha fare le gare?
Recupero almeno 5 posizioni e soprattutto con la voglia di dare tutto! Il tempo finale è 41’17’’ a 4’29’’.
Sono stra felice perché ho gestito bene la gara e soprattutto mi sono divertito.
Era un po’ quello che mi era mancato in questo ultime gare. Sapere di aver limato 5’ e 37’’ rispetto a un anno fa su una distanza di 9.2km mi riempie di energie. Sento di avere le batterie piene.
Vedere Marchio alla fine della gara (che ha finito in 37’40 in scioltezza) ..non ha prezzo!
Vedere il Presidente capitano e direttore Beppe che p
artecipa alla mia festa mi riempie di orgoglio (lo dico solo per ottenere qualche favore J J… tipo … che so … un garmin ad esempio….)!
Mezza di Lubiana
Alla mezza di Lubiana partecipiamo Giaco ed io. La mancanza di Beppe si fa sentire, ma riusciamo lo stesso a trovare Lubiana e questa è già una buona cosa.
Alle 8.30 siamo in centro. C’è anche Marco Carboni che si cimenterà nella 42 k; purtroppo non riusciamo a trovarci né all’inizio, né alla fine. Effettivamente riuscire a trovarsi in quel fiume di gente, appare quasi impossibile!
Dobbiamo fare circa 2 km a piedi per ritirare i pettorali e in concomitanza parte la 10 km. E’ incredibile vedere quanta gente partecipa a questa gara. Ci sono circa 15.000 partecipanti (più o meno) e non si capisce quanti spettatori.
Iniziamo a camminare quando la gara parte, ci facciamo 2 km a piedi e quando arriviamo alla fiera ci sono ancora concorrenti che passano. Incredibile!
Noi siamo su di giri, ritorniamo indietro verso la macchina e incominciamo a prepararci. Fa freddo, la giornata è stupenda, ma il termometro segna 5 gradi. Dopo una decina di minuti scegliamo l’abbigliamento e ci avviciniamo allo start.
Vista la temperatura, siamo indecisi, ma alla fine decidiamo per il corto stagione estiva 2014.
Riscaldamento e via in griglia. Giaco è prudente e si piazza più dietro. Ci separiamo perché vado in una griglia più avanti.
Le sensazioni sono buone, mi sento bene e voglio fare una bella gara. Quando parte la gara si fatica a raggiungere la linea di partenza e i primi 2 km sono un po’ difficili. La gente è tanta e, anche se le strade sono larghe, faccio un po’ di fatica a trovare un ritmo decente che per me dovrebbe essere di 4’30’’. Questo solo in onore de "iQuattroeTrenta"…
In realtà se voglio batter il mio PB devo impostare la gara su quel ritmo. Mi attacco a un paio di avversari che hanno la mia andatura e rimango con loro.
Dopo 3 km il ritmo è buono e rimane costante. Mi sento bene e ho la sensazione di poter stare un po’ sotto i 4’30’’ per poi gestire o aumentare ancora. Non sarà così… vado via regolare e la gente che sta a bordo strada continua ad incitare.
Tutto ciò da’ una carica pazzesca. I primi km scorrono via così tranquilli, sembra quasi di avere appena iniziato. Arrivo al km 10 e mi reintegro un po’. Soffro il rallentamento e il cambio di ritmo ma recupero.
Il percorso è abbastanza pianeggiante tranne qualche passaggio sotto i cavalcavia in cui ci sono delle rampette che danno fastidio. Più avanti ci sarà anche qualche dislivello normale, ma che si fa sentire con la fatica.
Arrivo al km 13 che per me è un po’ un momento di riflessione e vedo il crono a 58’30’’. Per me è ottimo e sento che posso continuare sul ritmo. Subito dopo però iniziano 2 km un po’ difficili con due dislivelli un po’ impegnativi. Niente di che, ma dopo 1 ora di gara tutto si fa sentire.
Soffro ma stringo i denti per non perdere tutto. Arrivo al km 15 faccio rifornimento e continuo . dal km 16 in poi non riesco ad essere costante perché soffro le piccole pendenze… cerco di distrarmi e guardando ai bordi della strada si vede un po’ di tutto… bande, gruppi musicali, gente che fa griglia e ti offre di tutto.. beh non è il caso di accettare… però tutto questo contorno mette di buon umore.
Continuo così fino al km 19. Il traguardo è vicino e cerco di aumentare il passo. In realtà lo mantengo costante fino al km 20 quando soffro veramente tanto… ho ancora qualche energia per sprintare gli ultimi 100 metri ma ho raschiato tutto dal barile. Finisco in 1h 36’17’’. Per me new PB.
Questa volta non posso dire niente.. niente “peccato che…” niente di niente. Ho gestito al meglio e ho dato tutto.
Questo è il mio racconto , che sarà inevitabilmente diverso da quello di giaco.
Lo vedo dopo il traguardo, quando recuperiamo dalla gara. Finisce in 1h 43’ con un polpaccio bloccato e con la gioia di essersi messo alla prova per la maratona di Firenze, nostro prossimo obbiettivo.
A questo punto i voti e le pagelle.
MAFFIO voto 8 ; COSTANTE, ha patito l’assenza di Beppe ma se l’è cavata.
GIACO voto 8; COSTANTE, ha patito l’assenza di Beppe ma se l’è cavata.
scritto corretto e interpretato da Maffio .
Ottobre è il mese dell’Octoberfest, della Barcolana, ma è anche mese di gare.
Maratonina del Carso
Domenica ci ritroviamo alla Maratonina del Carso, unica mezza nel calendario del Trofeo Provincia di Trieste.
Se per molti l’obiettivo di
quest’anno è la maratona di Firenze, ecco che questa mezza maratona non arriva proprio nel momento giusto, visto che abbiamo bisogno di allungare maggiormente la distanza in questo periodo. Qualcuno più volenteroso ci aggiunge 8 km prima per fare un lungo in vista di Firenze. Così Marino e Beppe si presentano al via già belli carichi e sudati, mentre Luca ed io decidiamo di farci la gara senza “allungarla”… così come si fa con un vero calice di vino.
Partiamo tutti assieme senza forzare eccessivamente, anche perché il percorso è tosto, con tanti sali scendi che alla lunga si fanno sentire nelle gambe.
Qualcuno in partenza forza un po’ troppo e vola una scarpa, senza creare contusi.
Fino al km 5 siamo tutti assieme. Si chiacchera, si scherza, l’umore è buono.
Io avrei anche più velleità agonistiche e mentre corriamo mi sbilancio nel dichiarare un nuovo PB. Provo qualche leggerissimo allungo per vedere se le gambe rispondono e tutto sembra andare bene.
Dal km 5 , quando cioè sembra che la strada spiani un po’ e rimanga pianeggiante, ecco che Luca mi rincuora….: “ecco Maffio, da ora in poi arriva il pezzo più duro….”;
bene…grazie Luca!.... effettivamente dopo la curva a sinistra inizia il km 6 e dal cavalcavia che porta a Gabrovizza in poi, si alternano una serie di sali e scendi che incominciano a farmi male. Mentre Marino allunga, io rimango forse ancora per 1 km con Beppe e Luca, che affrontano la gara come un allenamento parlando di ricette di cucina. Per me però non è proprio giornata. Incomincio a staccarmi. Penso di arrivare fino al giro di boa e di recuperare visto che, teoricamente, facendo il percorso all’incontrario, ci dovrebbe essere più discesa. Non è così. I sali e scendi continuano e non ho gambe.
Al km 13 decido di fare un escursione “fuori strada” a causa di qualche problemino…
Temo che qualcuno mi segua e così mi infratto.
Ricomincio ma non sto per niente bene… tralasciamo;
essendo un pivello, mi accorgo per la prima volta cosa vuol dire avere de
i “problemi” durante una gara; il ritmo è pessimo e discontinuo…faccio un'altra “escursione nei boschi del carso”….
Ricomincio ma il tempo perso mi fa venir voglia di mollare tutto. Poi però, prendo atto della situazione e mi convinco a continuare, pur non avendo la capacità di lottare per recuperare. Preferisco arrivare alla fine e vedere la giornata come si si fosse trattato di un allenamento. Un allenamento.. faticoso.. non piacevole, ma un allenamento per mettere chilometri nelle gambe.
Il tempo all’arrivo è pessimo rispetto alle previsioni e mi sento veramente giù di morale. Sono 3 gare che non riesco proprio a correre come vorrei. Capisco forse, che sono un po’ troppo carico di allenamenti e quando arriva la gara non sono reattivo e pronto. Overtraining? Penso di si; obiettivo è riposare e recuperare energie.
Bravi tutti gli altri, con Marino che si dimostra il solito indemoniato. Beppe e Luca gestiscono la gara portandosi a casa un lungo ben fatto. Io, per sta volta, mi porto a casa solo una brutta giornata e tanti mal di pancia.
I tempi:
Marino 1h39’28’’ in scioltezza; giaguaro leggiadro delle alte colline avellinesi; voto 9
Luca 1h 39’40’’ in leggerezza; gazzella tibetana; voto 7
Beppe 1 h 42’08” in surplace; il trebbiatore di opicina; voto 7
Maffio 1h 43’ 55’’ in difficoltà; l’escursionista del Carso; voto 4,5
Su e zo pei Clanz
E dopo la Maratonina del Carso, ecco un’altra gara, relativamente breve, vallonata, molto ravvicinata. Tutto quello che non volevo per recuperare energie e preparami in vista della Maratona …
Ma voglio finire tutte le gare del Trofeo e così mi presento alla partenza incontrando il solo Marchio. Gli altri quattroetrenta sono in preparazione maratona e forse fanno bene a non fare questa gara scorbutica e ad alto rischio infortuni. Le caviglie sono avvisate.
La giornata però è spettacolare e le sensazioni sono buone. Mi sembra di essere un’altra persona rispetto alle precedenti gare. Posso dire di star bene. E’ il giro di boa della mia “carriera” podistica (scusate la bestemmia): 1 anno esatto dalla prima gara.
Così, per la prima volta, faccio una gara già affrontata, con l’intenzione di volermi migliorare il più possibile.
Certo, il mio precedente di 46’54’’ sui 9.2 km è ampiamente alla portata e non è indicativo, ma il percorso è insidioso e non è da sottovalutare.
Partenza dallo stabilimento della Wartsila, km 1 su asfalto pianeggiante, km 2 sempre su asfalto ma con un po’ di dislivello. Il km 3 inizia con una strettoia e lo sterrato; si affrontano rampette , discese e terreno sconnesso. Alla fine del km 4 inizia un discesone veloce ma impervio e ancora sterrato. Giunti all’inizio del km 5 si svolta destra e iniziano 400 metri circa di salita impegnativa su asfalto; poi ancora sterrato e gli ultimi 2 km pianeggianti su asfalto.
Con Marchio e Marco Carboni, facciamo un po’ di riscaldamento, come al solito troppo breve. Ma abbiamo troppo di cui parlare.. anche questo serve a partire con lo spirito giusto. In fin dei conti dobbiamo pianificare Lubiana, Firenze, e parlare di programmi, scarpe, maglie e altro ancora .
Marchio è sempre il solito… parte come un treno con i primi: arriverà 40esimo, senza calze e con qualche vescica in più. Meno male che dice di essersi allenato poco….(!!!!!)
La mia gara, invece la posso raccontare. Primo km a 4’20; gestisco in controllo e mi sento davvero bene; inizia lo sterrato e non soffro come nelle settimane precedenti; sento di poter tenere un buon ritmo e così continuo senza perdere posizioni.
I sali e scendi non fanno male e il ritmo e costante e buono.
La discesa la faccio spingendo forte e prendendomi qualche rischio, ma recupero tante posizioni. So che dovrò affrontare la parte più dura e cerco di respirare bene per non andare in affanno. Iniziano i 400 metri di salita e tengo bene il passo degli avversari, anzi ne supero qualcuno.
Decido allora di aumentare ancora un po’ il ritmo. All’ultimo km sono con un gruppetto abbastanza folto. Mi tengo un po’ di energie per fare la volata di 300 metri finale, come se si trattasse di una gara olimpica…. Ma mi voglio divertire, se non che senso ha fare le gare?
Recupero almeno 5 posizioni e soprattutto con la voglia di dare tutto! Il tempo finale è 41’17’’ a 4’29’’.
Sono stra felice perché ho gestito bene la gara e soprattutto mi sono divertito.
Era un po’ quello che mi era mancato in questo ultime gare. Sapere di aver limato 5’ e 37’’ rispetto a un anno fa su una distanza di 9.2km mi riempie di energie. Sento di avere le batterie piene.
Vedere Marchio alla fine della gara (che ha finito in 37’40 in scioltezza) ..non ha prezzo!
Vedere il Presidente capitano e direttore Beppe che p
Mezza di Lubiana
Alla mezza di Lubiana partecipiamo Giaco ed io. La mancanza di Beppe si fa sentire, ma riusciamo lo stesso a trovare Lubiana e questa è già una buona cosa.
Alle 8.30 siamo in centro. C’è anche Marco Carboni che si cimenterà nella 42 k; purtroppo non riusciamo a trovarci né all’inizio, né alla fine. Effettivamente riuscire a trovarsi in quel fiume di gente, appare quasi impossibile!
Dobbiamo fare circa 2 km a piedi per ritirare i pettorali e in concomitanza parte la 10 km. E’ incredibile vedere quanta gente partecipa a questa gara. Ci sono circa 15.000 partecipanti (più o meno) e non si capisce quanti spettatori.
Iniziamo a camminare quando la gara parte, ci facciamo 2 km a piedi e quando arriviamo alla fiera ci sono ancora concorrenti che passano. Incredibile!
Noi siamo su di giri, ritorniamo indietro verso la macchina e incominciamo a prepararci. Fa freddo, la giornata è stupenda, ma il termometro segna 5 gradi. Dopo una decina di minuti scegliamo l’abbigliamento e ci avviciniamo allo start.
Vista la temperatura, siamo indecisi, ma alla fine decidiamo per il corto stagione estiva 2014.
Riscaldamento e via in griglia. Giaco è prudente e si piazza più dietro. Ci separiamo perché vado in una griglia più avanti.
Le sensazioni sono buone, mi sento bene e voglio fare una bella gara. Quando parte la gara si fatica a raggiungere la linea di partenza e i primi 2 km sono un po’ difficili. La gente è tanta e, anche se le strade sono larghe, faccio un po’ di fatica a trovare un ritmo decente che per me dovrebbe essere di 4’30’’. Questo solo in onore de "iQuattroeTrenta"…
In realtà se voglio batter il mio PB devo impostare la gara su quel ritmo. Mi attacco a un paio di avversari che hanno la mia andatura e rimango con loro.
Dopo 3 km il ritmo è buono e rimane costante. Mi sento bene e ho la sensazione di poter stare un po’ sotto i 4’30’’ per poi gestire o aumentare ancora. Non sarà così… vado via regolare e la gente che sta a bordo strada continua ad incitare.
Tutto ciò da’ una carica pazzesca. I primi km scorrono via così tranquilli, sembra quasi di avere appena iniziato. Arrivo al km 10 e mi reintegro un po’. Soffro il rallentamento e il cambio di ritmo ma recupero.
Il percorso è abbastanza pianeggiante tranne qualche passaggio sotto i cavalcavia in cui ci sono delle rampette che danno fastidio. Più avanti ci sarà anche qualche dislivello normale, ma che si fa sentire con la fatica.
Arrivo al km 13 che per me è un po’ un momento di riflessione e vedo il crono a 58’30’’. Per me è ottimo e sento che posso continuare sul ritmo. Subito dopo però iniziano 2 km un po’ difficili con due dislivelli un po’ impegnativi. Niente di che, ma dopo 1 ora di gara tutto si fa sentire.
Soffro ma stringo i denti per non perdere tutto. Arrivo al km 15 faccio rifornimento e continuo . dal km 16 in poi non riesco ad essere costante perché soffro le piccole pendenze… cerco di distrarmi e guardando ai bordi della strada si vede un po’ di tutto… bande, gruppi musicali, gente che fa griglia e ti offre di tutto.. beh non è il caso di accettare… però tutto questo contorno mette di buon umore.
Continuo così fino al km 19. Il traguardo è vicino e cerco di aumentare il passo. In realtà lo mantengo costante fino al km 20 quando soffro veramente tanto… ho ancora qualche energia per sprintare gli ultimi 100 metri ma ho raschiato tutto dal barile. Finisco in 1h 36’17’’. Per me new PB.
Questa volta non posso dire niente.. niente “peccato che…” niente di niente. Ho gestito al meglio e ho dato tutto.
Questo è il mio racconto , che sarà inevitabilmente diverso da quello di giaco.
Lo vedo dopo il traguardo, quando recuperiamo dalla gara. Finisce in 1h 43’ con un polpaccio bloccato e con la gioia di essersi messo alla prova per la maratona di Firenze, nostro prossimo obbiettivo.
A questo punto i voti e le pagelle.
MAFFIO voto 8 ; COSTANTE, ha patito l’assenza di Beppe ma se l’è cavata.
GIACO voto 8; COSTANTE, ha patito l’assenza di Beppe ma se l’è cavata.
07/10/14
e Maffio al trofeo Generali
Inserito da
TlcBeppe
Di seguito il racconto di Maffio della sua gara al Trofeo Generali!
Sì avvicina la fine del TROFEO Provincia di Trieste e siamo più o meno tutti impegnati
a preparare distanze più lunghe, in vista delle prossime mezze maratone e della nuova
esperienza della maratona di Firenze.
Mi ritrovo con Marino alla partenza, in una giornata che sembra essere estiva. Marino programma la gara per fare un buon allenamento e infatti ci aggiunge altri km per far benzina.
Io ,invece , la prendo con impegno, per quelle che possono essere le mie possibilità in questo
momento . Difficile infatti , allenarsi per gare e percorsi totalmente diversi.
Si parte con uno start improvvisato e imprevisto. Siamo molto indietro e la strada e strettissima . I primi metri sono con Marino che mi scorta, ma ha un passo decisamente migliore. Vado a sensazione.
Inizia lo sterrato e siamo in troppi per poter correre . C'è chi allarga le braccia per non farsi
superare, chi ti supera e ti si pianta davanti ... insomma.. non riesco a trovare il mio passo
ma corro a scatti.
Dopo circa 2 km inizia lo strappo del sentiero della salvia che si dimostra veramente duro . Vado su regolare e iniziamo circa 2 km di percorso in mezzo al bosco.
Il terreno è sconnesso, il gruppo comincia ad allungarsi e pian piano ho la sensazione di
poter correre. Prendo qualche metro a mio fratello Marco con Marino che trotterella sempre li
davanti. Poco dopo il km 4 inizia circa 1 km di discesone. Più che allungare la gambe, mi faccio
una bella sgroppata spingendo per cercare di recuperare un po' di posizioni. Ricomincia lo
sterrato e al km 6.3 circa si ripresenta il sentiero della salvia. questa volta mi spacca le gambe e
faccio fatica a correre... camminare o correre è lo stesso... sono tutti piantati... mi passa Marco
Carboni con cui ho condiviso parte di gara. Non riesco a tenere il passo ma quando scollino
prova a dare tutto. C'è sempre Marino ad incitare e meriterebbe una medaglia per quello che
ha fatto oggi per me . Gli ultimi 1500 m sono veloci e cerco di dare tutto . Recupero solo una
posizione e chiudo 39'07 ".
Il tempo non mi soddisfa per niente, anche se in linea con i soliti avversari , anzi un pochino
meglio. Non avevo la gamba per fare meglio soprattutto dopo i carichi fatti durante questo
periodo. Speriamo non siano solo scuse.....
Un grazie di cuore a Marino e un mio personale impegno a fargli un regalo tipo.... un paio di
polpette...un salame piccante ... un panzerotto. . Vedremo !
Adesso avanti a lottare con la decisa e sicura convinzione che il bello deve ancora venire!
Sì avvicina la fine del TROFEO Provincia di Trieste e siamo più o meno tutti impegnati
a preparare distanze più lunghe, in vista delle prossime mezze maratone e della nuova
esperienza della maratona di Firenze.
Mi ritrovo con Marino alla partenza, in una giornata che sembra essere estiva. Marino programma la gara per fare un buon allenamento e infatti ci aggiunge altri km per far benzina.
Io ,invece , la prendo con impegno, per quelle che possono essere le mie possibilità in questo
momento . Difficile infatti , allenarsi per gare e percorsi totalmente diversi.
Si parte con uno start improvvisato e imprevisto. Siamo molto indietro e la strada e strettissima . I primi metri sono con Marino che mi scorta, ma ha un passo decisamente migliore. Vado a sensazione.
Inizia lo sterrato e siamo in troppi per poter correre . C'è chi allarga le braccia per non farsi
superare, chi ti supera e ti si pianta davanti ... insomma.. non riesco a trovare il mio passo
ma corro a scatti.
Dopo circa 2 km inizia lo strappo del sentiero della salvia che si dimostra veramente duro . Vado su regolare e iniziamo circa 2 km di percorso in mezzo al bosco.
Il terreno è sconnesso, il gruppo comincia ad allungarsi e pian piano ho la sensazione di
poter correre. Prendo qualche metro a mio fratello Marco con Marino che trotterella sempre li
davanti. Poco dopo il km 4 inizia circa 1 km di discesone. Più che allungare la gambe, mi faccio
una bella sgroppata spingendo per cercare di recuperare un po' di posizioni. Ricomincia lo
sterrato e al km 6.3 circa si ripresenta il sentiero della salvia. questa volta mi spacca le gambe e
faccio fatica a correre... camminare o correre è lo stesso... sono tutti piantati... mi passa Marco
Carboni con cui ho condiviso parte di gara. Non riesco a tenere il passo ma quando scollino
prova a dare tutto. C'è sempre Marino ad incitare e meriterebbe una medaglia per quello che
ha fatto oggi per me . Gli ultimi 1500 m sono veloci e cerco di dare tutto . Recupero solo una
posizione e chiudo 39'07 ".
Il tempo non mi soddisfa per niente, anche se in linea con i soliti avversari , anzi un pochino
meglio. Non avevo la gamba per fare meglio soprattutto dopo i carichi fatti durante questo
periodo. Speriamo non siano solo scuse.....
Un grazie di cuore a Marino e un mio personale impegno a fargli un regalo tipo.... un paio di
polpette...un salame piccante ... un panzerotto. . Vedremo !
Adesso avanti a lottare con la decisa e sicura convinzione che il bello deve ancora venire!
29/09/14
... e l'edizione zero del "iQuattroeTrentathlon"
Inserito da
TlcBeppe
Come sempre ringrazio Giaco per il post:
Come tutte le grandi idee, anche questa è nata davanti a delle birre da mezzo e un piatto salutare di salsicce e patate in tecia…dieta da atleti, insomma…
Eravamo a pochi giorni dal Mezzo Ironman di Zell am See, e ci siamo detti…e se il triathlon ce lo organizzassimo in casa? Constatato che nessuno di noi aveva una vasca abbastanza grande per consentire la virata, visto il numero di partecipanti ed eventuali problemi logistici, abbiamo optato per un duathlon…tanto per iniziare…e così è nata la prima edizione de “iQuattroeTrentathlon” !!!
Dopo l’entusiasmo iniziale, gli atleti hanno dato subito la disponibilità massima: “vengo solo se posso andare in bici”, “non riesco a correre perché ho una verruca”, “c’ho mia nonna con il morbillo”, “mi è scappato il gatto dietro la lavatrice”, “le mutande mi stringono troppo e non respiro”, “il ferro per stirare i capelli si è rotto a metà dell’acconciatura, e adesso ho una pettinatura orribile”…queste alcune delle scuse ricevute dalla Direzione.
Ok, c’è stata qualche titubanza iniziale ma una volta svelati i percorsi (da fare invidia al Giro d’Italia), l’elenco dei partecipanti (tra gli altri il campione europeo di rutti e quello italiano di crampi) e i ricchi premi (per il I classificato c’era in palio una cena premio con Ivan Bogdanov), gli Organizzatori hanno dovuto fronteggiare una fila che a confronto quella per l’Iphone 6 sembra quella per i biglietti dei concerti dei Jalisse.
Il percorso di bici prevedeva un circuito di 27 km da ripetere una volta sola…(per non annoiare i concorrenti), mentre quello di corsa prevedeva la classica Napoleonica con annessa via Crucis (e sosta alle 15 stazioni per i più devoti).
Una volta chiuse le iscrizioni con ben 12 partecipanti (11 uomini e 1 donna), si è proceduto all’abbinamento delle coppie in base al ranking combinato Fidal/Uci/Tasi/Imu
Ma ora veniamo al sodo, quello per cui state sottraendo tempo prezioso alla vostra visita giornaliera a youporn o facebook….le pagelle di Beppe e i risultati:
1° classificati: Daniele Testa (47'58") alias Daniele + Alessandro Maffioli (37'36") alias Maffio
Maffio ci prova in tutti i modi a non far vincere la sua squadra, ma Daniele (miglior tempo sulla bici), dopo essersi docciato, cambiato, messo le scarpe da corsa e aver scambiato anche qualche chiacchera con tifosi e passanti, lo raggiunge sul percorso della corsa per "incitarlo"... Più di qualche testimone dice di averlo visto caricarselo sulle spalle per affrontare le salite più dure...
RISPETTABILI
2° classificati: Marco Recidivi alias Reci (52'20") + Marino Monte alias Mario (34'27") (o Moooonte)
Reduci dalle fatiche di Zell i due ci provano in tutti i modi a prendersi la prima piazza... In bici, quando Daniele lo passa, Reci cerca di farsi agganciare... a piedi con una super prestazione Monte stacca il primo tempo a piedi, ma non basta... Ci provano anche con un ricorso al TAR... chiuso di domenica!
POLEMICI
3° classificati: Giuseppe Galati alias Beppe (49'15") + Alessandro Giacomelli (39'57") alias Giaco
Passano ore ad organizzare questo duathlon, cercando di sfruttare tutti i punti deboli degli avversari, per riuscire ad arrivare più in alto possibile in classifica... Alla fine scavano un dignitoso terzo posto... di più era impossibile!
STRATEGICI
4° classificati: Luca Terreni alias Luca (53'15") + Marco Carboni (38'02") alias Carboni
E la coppia più attesa! Al ritrovo all'obelisco numerosi pullman di FAN si presentano illusi di poter cantare a squarciagola con il loro beniamino... In realtà si ritrovano soltanto un Luca acciaccato ed un Carboni stonato... Ma devono ricredersi quando con una gran prova i due si ritrovano di un soffio ai piedi del podio
LUCA CARBONI
5° classificati: Emanuele Cesaratto alias Manu (52'52") + Silvio Rebula (38'41") alias Silvio
Non più allenati come ai tempi d'oro i due scavano dal barile dell'esperienza per tirar fuori un risultato degno della manifestazione! Manu, che ormai dopo i trascorsi professionistici muove la bici solo quando deve spolverare la cantina, riesce a contenere il distacco dagli allenatissimi avversari, Silvio, che conosce ogni singola pietra di quel sentiero tira fuori una super prestazione...
NAVIGATI
6° classificati: Susy Marfoglia alias Susy (50'32") + Walter Lugli (45'48") alias Walter
In mezzo a questa banda di soli uomini la nostra Susy dimostra di che pasta è fatta! A parte la prima posizione tra le donne spicca la terza posizione tra i ciclisti...
Un plauso va anche a Walter che sacrificatosi (di sua spontanea volontà) perchè troppo forte in bici, si butta in un mondo (la corsa) che non è la sua specialità ma ne tira fuori una prestazione super!
EROICI
15/09/14
... e le pagelle 70.3!
Inserito da
TlcBeppe
Non potevano mancare le pagelle di Giaco!
Premessa doverosa…
ho provato a cimentarmi con 2 triathlon (il primo goliardico con bici Graziella, costume intero femminile e bollito misto come rifornimento, e il secondo semiserio…).
Anche se le gare erano brevi (circa 1/5 di quello che hanno fatto questi atleti nel mezzo Ironman), posso dirvi che la fatica si sente tutta…la bravura sta nel non trascurare nessuna delle 3 discipline e sapersi dosare su tutte e 3 le sfide. E’ uno sport unico, insomma….
In una gara come il mezzo ironman di Zell am See, esordio di tutti e 4, acqua del lago a 17 gradi, con percorso di bici rinnovato e reso più duro dalla pioggia….beh…basterebbe questo per fare i complimenti ed essere fieri dei quattroetrenta in trasferta al lago…loro però, ognuno a suo modo, ci hanno messo qualcosa in più, che merita di essere ricordato e raccontato!
Io qui li ho presi un po’ in giro, ma hanno tutta la mia stima e ammirazione! (per il momento…)
Nordio: è sicuramente il più in forma di tutti e lo dimostra con il risultato finale. Forse è anche il più esperto, perché infatti lascia che sia Marino ha beccarsi tutti gli schiaffoni e i calci nella tonnara iniziale del nuoto, e lui ne segue semplicemente la scia, mettendosi a fare pure un paio di bracciate a dorso e il morto a galla per 5 minuti….tanto vanno piano quelli davanti!
Sulla bici però deve ancora imparare da Marino come ci si rifornisce visto che si fa sorprendere dai crampi verso la fine…tuttavia la sua “Cipollini GT turbo 1.300” gli permette di portare a termine la frazione con un buon vantaggio, che consolida con una frazione di corsa mostruosa!
Sembra abbia festeggiato con la solita pacatezza, scolandosi 8 litri di birra, accompagnati da gel energetici!
SPIETATO
Mario: Arriva alla gara preparatissimo: sembra Bruno Sacchi de “i Ragazzi della III C” quando va in libreria a comprare i libri di scuola…Beppe gli consiglia di acquistare tra gli altri: barrette energetiche con basso carico di lipidi, panini liofilizzati, calzettoni compressivi con rilascio graduato non filtrato, tubo da 8 kg di vasellina, lacci fluorescenti invisibili, tre set di camere d’aria, nove borracce griffate ironman e il casco usato da Armstrong per lo sbarco sulla luna. Lui non si fa fregare, e da buon purista della disciplina si presenta con il minimo necessario: Non porta neanche la morosa perché potrebbe distrarlo!
Parte come un lampo nella frazione di nuoto e bici, ma sulla corsa inizia ad avere un piccolo cedimento per colpa di un calo di zuccheri perché si è scordato a casa i panini di musetto e frico che aveva preparato alle quattro di mattina, secondo l’antica ricetta di zia Assunta.
Se ne frega e continua a macinare chilometri….anche troppi visto che per colpa di un’indicazione in tedesco (Marino parla correntemente tra gli altri l’hindi e l’afrikaans ma non il tedesco!) finisce la frazione di corsa con 23 km a cronometro. Da segnalare che finisce le scorte di pasta nel post-gara.
SELVAGGIO
Beppe: cosa dire del presidente? Sono 8 mesi che si allena per questa gara, ma sono almeno 2 anni che ce l’hai in testa!...parla, pensa, mangia, beve, legge, studia Ironman….se dovessero istituire una cattedra all’università, sarebbe sicuramente il professore di Ironman. Conosce ogni tombino del percorso, conosce le facce dei Pro e in base alla bici, al fisico e alla muta sa stimare (con margine di errore di 3-4 minuti) il tempo che uno farà in gara. Si è preparato per questa gara incastrando perfettamente ogni singola attività:
fa colazione facendo stretching, cambia suo figlio in skip alto, va a lavorare di corsa e torna in bici, dorme in vasca e con la muta e ha chiesto alla moglie di scandirgli i tempi mentre si cambia il pigiama al mattino.
Nel pre-gara appare tranquillissimo ma, dopo il primo chilometro di nuoto, non appena ha finito di schivare i pugni e le pedate avversarie, vede il mostro di Lochness sul fondo del lago e si blocca…crampi! Se ne frega, cerca di fare esercizi di stretching in tutti i modi, joga, meditazione, nascondino, “strega comanda colore” e 1-2-3 stella…niente….allora decide che è arrivato il momento di sfoderare lo spirito Ironman e si sciroppa 90 km di bici e 21 di corsa cantando “calabresella mia”, scassandosi un baratollone di n’duja e posando per ogni fotografo, rubando la scena anche a una famigliola che si stava facendo un selfie per conto proprio. All’arrivo sparisce per mezz’ora per rubare tutti i gadget dell’Ironman e sta progettando il famoso tatuaggio su tutta la schiena!
COMBATTENTE
Reci: Grande elogio a Reci, che in silenzio e in sordina si è allenato veramente bene per questa gara. Il presidente prova a studiarne gli allenamenti prima del grande giorno, ma lui con grande sagacia tattica nasconde la propria strategia fino all’ultimo e regala un grande exploit.
Partito con le preoccupazioni inziali della moglie, che aveva allertato l’elisoccorso, la protezione civile e i Ranger del parco di Yellowstone, timbra il cartellino alla grandissima durante la frazione di nuoto, e sfodera una prestazione da urlo (probabilmente usando il famoso sellino “alla bersagliera”) durante la parte di bici.
Arriva il momento in cui deve affrontare la sua bestia nera: la corsa.
Inizia con la visione della Madonna e dell’Arcangelo Gabriele che gli sconsigliano di proseguire… Cerca,poi, prima di corrompere un paio di motociclisti a dargli uno strappo lungo il percorso, ma memore del clamoroso precedente di Giaco, ci rinuncia e porta a termine la propria gare con grande compostezza e orgoglio! Nel tragitto trova il tempo di intrattenersi lungo il percorso per farsi leggere la mano e trova anche modo di dare un paio di consigli a una famiglia che ha uno spandimento dal soffitto. Grande delusione di due spettatori austriaci che ingolositi dalla quota SNAI avevano scommesso sull’opzione “Disperso”. Complimenti.
EROE
Premessa doverosa…
ho provato a cimentarmi con 2 triathlon (il primo goliardico con bici Graziella, costume intero femminile e bollito misto come rifornimento, e il secondo semiserio…).
Anche se le gare erano brevi (circa 1/5 di quello che hanno fatto questi atleti nel mezzo Ironman), posso dirvi che la fatica si sente tutta…la bravura sta nel non trascurare nessuna delle 3 discipline e sapersi dosare su tutte e 3 le sfide. E’ uno sport unico, insomma….
In una gara come il mezzo ironman di Zell am See, esordio di tutti e 4, acqua del lago a 17 gradi, con percorso di bici rinnovato e reso più duro dalla pioggia….beh…basterebbe questo per fare i complimenti ed essere fieri dei quattroetrenta in trasferta al lago…loro però, ognuno a suo modo, ci hanno messo qualcosa in più, che merita di essere ricordato e raccontato!
Io qui li ho presi un po’ in giro, ma hanno tutta la mia stima e ammirazione! (per il momento…)
Nordio: è sicuramente il più in forma di tutti e lo dimostra con il risultato finale. Forse è anche il più esperto, perché infatti lascia che sia Marino ha beccarsi tutti gli schiaffoni e i calci nella tonnara iniziale del nuoto, e lui ne segue semplicemente la scia, mettendosi a fare pure un paio di bracciate a dorso e il morto a galla per 5 minuti….tanto vanno piano quelli davanti!
Sulla bici però deve ancora imparare da Marino come ci si rifornisce visto che si fa sorprendere dai crampi verso la fine…tuttavia la sua “Cipollini GT turbo 1.300” gli permette di portare a termine la frazione con un buon vantaggio, che consolida con una frazione di corsa mostruosa!
Sembra abbia festeggiato con la solita pacatezza, scolandosi 8 litri di birra, accompagnati da gel energetici!
SPIETATO
Mario: Arriva alla gara preparatissimo: sembra Bruno Sacchi de “i Ragazzi della III C” quando va in libreria a comprare i libri di scuola…Beppe gli consiglia di acquistare tra gli altri: barrette energetiche con basso carico di lipidi, panini liofilizzati, calzettoni compressivi con rilascio graduato non filtrato, tubo da 8 kg di vasellina, lacci fluorescenti invisibili, tre set di camere d’aria, nove borracce griffate ironman e il casco usato da Armstrong per lo sbarco sulla luna. Lui non si fa fregare, e da buon purista della disciplina si presenta con il minimo necessario: Non porta neanche la morosa perché potrebbe distrarlo!
Parte come un lampo nella frazione di nuoto e bici, ma sulla corsa inizia ad avere un piccolo cedimento per colpa di un calo di zuccheri perché si è scordato a casa i panini di musetto e frico che aveva preparato alle quattro di mattina, secondo l’antica ricetta di zia Assunta.
Se ne frega e continua a macinare chilometri….anche troppi visto che per colpa di un’indicazione in tedesco (Marino parla correntemente tra gli altri l’hindi e l’afrikaans ma non il tedesco!) finisce la frazione di corsa con 23 km a cronometro. Da segnalare che finisce le scorte di pasta nel post-gara.
SELVAGGIO
Beppe: cosa dire del presidente? Sono 8 mesi che si allena per questa gara, ma sono almeno 2 anni che ce l’hai in testa!...parla, pensa, mangia, beve, legge, studia Ironman….se dovessero istituire una cattedra all’università, sarebbe sicuramente il professore di Ironman. Conosce ogni tombino del percorso, conosce le facce dei Pro e in base alla bici, al fisico e alla muta sa stimare (con margine di errore di 3-4 minuti) il tempo che uno farà in gara. Si è preparato per questa gara incastrando perfettamente ogni singola attività:
fa colazione facendo stretching, cambia suo figlio in skip alto, va a lavorare di corsa e torna in bici, dorme in vasca e con la muta e ha chiesto alla moglie di scandirgli i tempi mentre si cambia il pigiama al mattino.
Nel pre-gara appare tranquillissimo ma, dopo il primo chilometro di nuoto, non appena ha finito di schivare i pugni e le pedate avversarie, vede il mostro di Lochness sul fondo del lago e si blocca…crampi! Se ne frega, cerca di fare esercizi di stretching in tutti i modi, joga, meditazione, nascondino, “strega comanda colore” e 1-2-3 stella…niente….allora decide che è arrivato il momento di sfoderare lo spirito Ironman e si sciroppa 90 km di bici e 21 di corsa cantando “calabresella mia”, scassandosi un baratollone di n’duja e posando per ogni fotografo, rubando la scena anche a una famigliola che si stava facendo un selfie per conto proprio. All’arrivo sparisce per mezz’ora per rubare tutti i gadget dell’Ironman e sta progettando il famoso tatuaggio su tutta la schiena!
COMBATTENTE
Reci: Grande elogio a Reci, che in silenzio e in sordina si è allenato veramente bene per questa gara. Il presidente prova a studiarne gli allenamenti prima del grande giorno, ma lui con grande sagacia tattica nasconde la propria strategia fino all’ultimo e regala un grande exploit.
Partito con le preoccupazioni inziali della moglie, che aveva allertato l’elisoccorso, la protezione civile e i Ranger del parco di Yellowstone, timbra il cartellino alla grandissima durante la frazione di nuoto, e sfodera una prestazione da urlo (probabilmente usando il famoso sellino “alla bersagliera”) durante la parte di bici.
Arriva il momento in cui deve affrontare la sua bestia nera: la corsa.
Inizia con la visione della Madonna e dell’Arcangelo Gabriele che gli sconsigliano di proseguire… Cerca,poi, prima di corrompere un paio di motociclisti a dargli uno strappo lungo il percorso, ma memore del clamoroso precedente di Giaco, ci rinuncia e porta a termine la propria gare con grande compostezza e orgoglio! Nel tragitto trova il tempo di intrattenersi lungo il percorso per farsi leggere la mano e trova anche modo di dare un paio di consigli a una famiglia che ha uno spandimento dal soffitto. Grande delusione di due spettatori austriaci che ingolositi dalla quota SNAI avevano scommesso sull’opzione “Disperso”. Complimenti.
EROE
08/09/14
... e il 70.3 di Beppe
Inserito da
TlcBeppe
Quando fai una gara da 6 ore, di tempo per pensare ne hai veramente tanto...
E durante la gara ho scritto, cancellato e riscritto questo post mille volte nella mia testa... Ogni volta succedeva qualcosa, qualcosa per cui mi dicevo: "Cavolo, questo devo proprio raccontarlo"
Avrei voluto parlare dei sacrifici fatti negli otto mesi di preparazione alla gara, delle sveglie presto delle giornate freddissime e di quelle calde (a dir la verità non troppe)...
Avrei voluto parlare di ognuno dei 204 allenamenti, dei 104 Km di nuoto, dei 600 Km di corsa, dei 2300 Km di bici, delle 170 ore passate solo o in compagnia...
Avrei voluto parlare dei due giorni precedenti alla gara, delle sensazioni fantastiche, dell'ansia e della paura, nel pensare e ripensare alla gara, alla previsioni del tempo, alle nuvole che non se ne andavano dalla mappa delle previsioni per il giorno della gara...
Avrei voluto parlare di quanto è bello ritrovarsi ad un briefing con 2000 persone, e vedere la tensione e la concentrazione in ognuno dei loro sguardi...
Mille volte ho pensato a come descrivere ogni singolo passaggio per la preparazione della bici, delle sacche per la gara, della zona cambio...
Ho cercato le parole migliori per spiegare le sensazioni incredibili che si provano prima della partenza, il contatto con l'acqua freddissima...
I calci e i pugni presi alla partenza, l'ansia e la paura in acqua dopo 100 metri e la voglia di fermarmi e tornare indietro...
Mille volte mi sono ripetuto poi durante la gara, che se non mi sono ritirato in quel momento, quella gara ormai era vinta!
Ho cercato le parole più giuste per spiegare lo sconforto quando durante il tratto di ritorno nella frazione di nuoto, per la tensione accumulata alla partenza, ho cominciato a pagare la rigidità con cui nuotavo con i crampi...
Lo sconforto nel rendermi conto all'uscita dall'acqua che le gambe erano completamente bloccate dai crampi...
Avrei voluto veramente provare a spiegare come ci si sente in una gara da 113Km ad avere i crampi già dopo un Km di gara...
Come ci si sente a pedalare senza poter spingere, sentire i crampi ogni volta che ci si alza in piedi per cambiare ritmo...
Come ci si sente ad affrontare una salita da 13 Km di cui gli ultimi due al 15% in queste condizioni, ma riuscire a non arrendersi a mettere il piede giù, come molti dei tuoi "avversari" stanno facendo...
Ho pensato a come rendere l'idea di quanto faccia freddo a pedalare in discesa a 40Km/h sotto il diluvio con 13° gradi... e come trovare dei metodi "alternativi" per scaldarsi...
Raccontare cosa vuol dire scendere dalla bici e partire per una mezza maratona con i crampi.... correre e doversi fermare per fare stretching... non riuscire a fare stretching perché tirando di qua prendeva il crampo di la...
Dell'adrenalina e la forza che ti da vedere la tua famiglia lungo i percorso che ti incita con le lacrime, un po' per la gioia,un po' per l'ansia...
Poi però arrivi sui 100 metri finali, su quel tappeto blu con la scritta IRONMAN 70.3 ripetuta quasi all'infinito e ti rendi conto di quanto ti sei divertito, di quanto ti sia piaciuto metterti alla prova e aver vinto, ma soprattutto che potresti parlare per ore, ma non riusciresti mai a spiegare le sensazioni che si provano in ogni istante della gara...
Come dici Miki, questa foto dice tutto:
Se invece quello che volete è il racconto dettagliato di tutte le sensazioni che si possono provare... beh il link è questo!
E durante la gara ho scritto, cancellato e riscritto questo post mille volte nella mia testa... Ogni volta succedeva qualcosa, qualcosa per cui mi dicevo: "Cavolo, questo devo proprio raccontarlo"
Avrei voluto parlare dei sacrifici fatti negli otto mesi di preparazione alla gara, delle sveglie presto delle giornate freddissime e di quelle calde (a dir la verità non troppe)...
Avrei voluto parlare di ognuno dei 204 allenamenti, dei 104 Km di nuoto, dei 600 Km di corsa, dei 2300 Km di bici, delle 170 ore passate solo o in compagnia...
Avrei voluto parlare dei due giorni precedenti alla gara, delle sensazioni fantastiche, dell'ansia e della paura, nel pensare e ripensare alla gara, alla previsioni del tempo, alle nuvole che non se ne andavano dalla mappa delle previsioni per il giorno della gara...
Avrei voluto parlare di quanto è bello ritrovarsi ad un briefing con 2000 persone, e vedere la tensione e la concentrazione in ognuno dei loro sguardi...
Mille volte ho pensato a come descrivere ogni singolo passaggio per la preparazione della bici, delle sacche per la gara, della zona cambio...
Ho cercato le parole migliori per spiegare le sensazioni incredibili che si provano prima della partenza, il contatto con l'acqua freddissima...
I calci e i pugni presi alla partenza, l'ansia e la paura in acqua dopo 100 metri e la voglia di fermarmi e tornare indietro...
Mille volte mi sono ripetuto poi durante la gara, che se non mi sono ritirato in quel momento, quella gara ormai era vinta!
Ho cercato le parole più giuste per spiegare lo sconforto quando durante il tratto di ritorno nella frazione di nuoto, per la tensione accumulata alla partenza, ho cominciato a pagare la rigidità con cui nuotavo con i crampi...
Lo sconforto nel rendermi conto all'uscita dall'acqua che le gambe erano completamente bloccate dai crampi...
Avrei voluto veramente provare a spiegare come ci si sente in una gara da 113Km ad avere i crampi già dopo un Km di gara...
Come ci si sente a pedalare senza poter spingere, sentire i crampi ogni volta che ci si alza in piedi per cambiare ritmo...
Come ci si sente ad affrontare una salita da 13 Km di cui gli ultimi due al 15% in queste condizioni, ma riuscire a non arrendersi a mettere il piede giù, come molti dei tuoi "avversari" stanno facendo...
Ho pensato a come rendere l'idea di quanto faccia freddo a pedalare in discesa a 40Km/h sotto il diluvio con 13° gradi... e come trovare dei metodi "alternativi" per scaldarsi...
Raccontare cosa vuol dire scendere dalla bici e partire per una mezza maratona con i crampi.... correre e doversi fermare per fare stretching... non riuscire a fare stretching perché tirando di qua prendeva il crampo di la...
Dell'adrenalina e la forza che ti da vedere la tua famiglia lungo i percorso che ti incita con le lacrime, un po' per la gioia,un po' per l'ansia...
Poi però arrivi sui 100 metri finali, su quel tappeto blu con la scritta IRONMAN 70.3 ripetuta quasi all'infinito e ti rendi conto di quanto ti sei divertito, di quanto ti sia piaciuto metterti alla prova e aver vinto, ma soprattutto che potresti parlare per ore, ma non riusciresti mai a spiegare le sensazioni che si provano in ogni istante della gara...
Come dici Miki, questa foto dice tutto:
Se invece quello che volete è il racconto dettagliato di tutte le sensazioni che si possono provare... beh il link è questo!
05/09/14
... e Reci a Zell am See
Inserito da
Reci
...............bon Beppe, fa ti che mi no son bon.....iscrivime.........
visto il mio rapporto con la tecnologia tutto ebbe inizio così, una sera di dicembre credo.....tempo di riporre il telefono sul tavolo e arriva il messaggio.....FATTO....
appunto...fatta la cazzata!!!!!!!!!!
Informo Stefy con un abile giro di parole (credo tipico dei triathleti) di essermi iscritto a questa gara rassicurandola e premettendo di non portare via tempo alla famiglia, alla nostra vita al nostro bimbo che in quel momento non faceva le gare con Tommy per andare a nanna la sera, e ancor peggio sembrava aver scambiato letteralmente il giorno per la notte!!!!!
La sua risposta, il suo consenso incredibilmente sereno mi fece pensare immediatamente al fatto che non avesse capito l'entità dell'impegno ma senza troppe domande chiudo il discorso e penso...che culo è andata!!!!!
Alcuni giorni dopo è proprio Stefy a suggerirmi, forse preoccupata, di rivolgermi per la preparazione a tale Giuliana, sua insegnate di corsi in una palestra triestina. La incontro, le spiego cosa intendo fare, le racconto brevemente il mio trascorso sportivo, mi guarda credo quasi rassegnata e mi dice: ok provemo ma no dirme che te lo vol vinzer!!!! E come darle torto!!!
Inizia un calvario di nove mesi circa, dettato da tabelle, tempi, ripetute, test etc che se non rispettati al secondo e al kilometro mi faceva ripetere completamente senza possibilità di discussione e confronto...ho pensato più volte "ma sta qua????"
...e intanto i mesi passano, mi sento sicuramente molto meglio rispetto all'inizio, ho risolto qualche acciacco fisico cronico e inizio con i combinati. L'impegno si moltiplica perchè gli allenamenti iniziano ad avere una durata decisamente superiore, mangio come un maiale pozioni magiche di proteine, carboidrati dal gusto indefinito....ma per me l'importante è nutrirmi....fame xè fame e il sapore non conta!!!! Stefy spesso mi guarda schifata ma la rassicuro.....sono sempre io, Marco!!!
Mi confronto periodicamente con Giuliana per resoconti, programmi etc.....Giuliana è dura le dico.....Risposta: anche l'Half lo è!!!!! Grazie per il conforto e la sensibilità penso!!!
E così arriviamo a Zell......non parlo del tempo perchè sappiamo come è andata e perchè ho realizzato che quando sei in una gara così non senti più nulla...freddo, caldo, pioggia non contano....conta l'adrenalina che è il miglior doping in assoluto!!!!
Bellissima atmosfera, bellissimo posto, bellissima gente con me!!! Organizzazione perfetta, stand, pasta party, bici fantastiche!!!! C'è Stefy, c'è Jacopo, c'è tutto per sentirsi speciali.........non posso steccare!!!! Devo finirla!!!! Un ritiro dopo tanti sacrifici non me lo perdonerei!!!!
31.08.2014.............l'acqua è fredda....tanto fredda!!! Soffro che non pensavo, non l'avevo messo in preventivo. Pensavo alla ressa, calci e pugni ma a quel freddo no. Penso di uscire ma dopo i primi 500 metri inizio a nuotare con una certa tranquillità e proseguo fino alla zona cambio. Ho perso tanto tempo ma la gara è lunga e può succedere di tutto....devo portarla a casa.
Mi cambio, mi asciugo e parto con la mia "fedelissima". Ascolto i consigli di Manu, pedalata agile e vai a sensazione. Così faccio e pedalo che è un piacere...arrivo alla fine della salita e ho la fortuna di affrontare i primi 4 km della successiva discesa, i più tecnici ed insidiosi con la strada ancora asciutta. Fatto l'ultimo tornante ecco una secchiata d'acqua che mi accompagnerà per i prossimi 50 km. Le gambe tuttavia girano e realizzo che mi sto divertendo....mi passano in pochi e ne passo tanti....capisco che sto andando bene, la fatica non mi pesa, la testa è libera. Il tifo lungo la strada è bellissimo!!!!! Al 70 km, all'inversione di marcia incrocio Beppe e capisco di essere ancora in gara...quella vera, non la mia personale e solitaria.
Nuovamente in zona cambio, scarpette e via.....dopo 500 metri crampi...mi fermo tiro e riparto. So che la corsa e la mia croce ma me ne frego e a mio passo non mollo....ormai non importa in quanto tempo, ormai è finita!!!! Mancano 4 km, sento il tifo, sento la musica. Vedo il viale con le transenne, vedo tanta gente, sento e non vedo Stefy che mi grida "amore vai!!!!", sto correndo sul tappeto blu...quello dei veri, quello dei Finisher!!!!
A Voi Stefy e Jacopo, amori miei che siete la mia famiglia e che mi avete accompagnato lungo tutti questi 113 km e nove mesi di allenamenti.
Grazie a tutti gli amici presenti...è stato un piacere trascorrere con voi questi giorni indimenticabili e come dice Miki....sono cose che legano. Grazie Beppe, Marino, Andrea, Giulio, Marco, Miki, Julia e Tommy.
Grazie anche a tutti gli amici che non hanno avuto la possibilità di essere presenti ma che hanno seguito da casa la gara e le imprese di tutti noi.
Grazie Giuliana....credimi, hai fatto l'impresa sportiva dell'anno!!!! Ora te lo posso dire...non ci credevo nemmeno io!!!!
visto il mio rapporto con la tecnologia tutto ebbe inizio così, una sera di dicembre credo.....tempo di riporre il telefono sul tavolo e arriva il messaggio.....FATTO....
appunto...fatta la cazzata!!!!!!!!!!
Informo Stefy con un abile giro di parole (credo tipico dei triathleti) di essermi iscritto a questa gara rassicurandola e premettendo di non portare via tempo alla famiglia, alla nostra vita al nostro bimbo che in quel momento non faceva le gare con Tommy per andare a nanna la sera, e ancor peggio sembrava aver scambiato letteralmente il giorno per la notte!!!!!
La sua risposta, il suo consenso incredibilmente sereno mi fece pensare immediatamente al fatto che non avesse capito l'entità dell'impegno ma senza troppe domande chiudo il discorso e penso...che culo è andata!!!!!
Alcuni giorni dopo è proprio Stefy a suggerirmi, forse preoccupata, di rivolgermi per la preparazione a tale Giuliana, sua insegnate di corsi in una palestra triestina. La incontro, le spiego cosa intendo fare, le racconto brevemente il mio trascorso sportivo, mi guarda credo quasi rassegnata e mi dice: ok provemo ma no dirme che te lo vol vinzer!!!! E come darle torto!!!
Inizia un calvario di nove mesi circa, dettato da tabelle, tempi, ripetute, test etc che se non rispettati al secondo e al kilometro mi faceva ripetere completamente senza possibilità di discussione e confronto...ho pensato più volte "ma sta qua????"
...e intanto i mesi passano, mi sento sicuramente molto meglio rispetto all'inizio, ho risolto qualche acciacco fisico cronico e inizio con i combinati. L'impegno si moltiplica perchè gli allenamenti iniziano ad avere una durata decisamente superiore, mangio come un maiale pozioni magiche di proteine, carboidrati dal gusto indefinito....ma per me l'importante è nutrirmi....fame xè fame e il sapore non conta!!!! Stefy spesso mi guarda schifata ma la rassicuro.....sono sempre io, Marco!!!
Mi confronto periodicamente con Giuliana per resoconti, programmi etc.....Giuliana è dura le dico.....Risposta: anche l'Half lo è!!!!! Grazie per il conforto e la sensibilità penso!!!
E così arriviamo a Zell......non parlo del tempo perchè sappiamo come è andata e perchè ho realizzato che quando sei in una gara così non senti più nulla...freddo, caldo, pioggia non contano....conta l'adrenalina che è il miglior doping in assoluto!!!!
Bellissima atmosfera, bellissimo posto, bellissima gente con me!!! Organizzazione perfetta, stand, pasta party, bici fantastiche!!!! C'è Stefy, c'è Jacopo, c'è tutto per sentirsi speciali.........non posso steccare!!!! Devo finirla!!!! Un ritiro dopo tanti sacrifici non me lo perdonerei!!!!
31.08.2014.............l'acqua è fredda....tanto fredda!!! Soffro che non pensavo, non l'avevo messo in preventivo. Pensavo alla ressa, calci e pugni ma a quel freddo no. Penso di uscire ma dopo i primi 500 metri inizio a nuotare con una certa tranquillità e proseguo fino alla zona cambio. Ho perso tanto tempo ma la gara è lunga e può succedere di tutto....devo portarla a casa.
Mi cambio, mi asciugo e parto con la mia "fedelissima". Ascolto i consigli di Manu, pedalata agile e vai a sensazione. Così faccio e pedalo che è un piacere...arrivo alla fine della salita e ho la fortuna di affrontare i primi 4 km della successiva discesa, i più tecnici ed insidiosi con la strada ancora asciutta. Fatto l'ultimo tornante ecco una secchiata d'acqua che mi accompagnerà per i prossimi 50 km. Le gambe tuttavia girano e realizzo che mi sto divertendo....mi passano in pochi e ne passo tanti....capisco che sto andando bene, la fatica non mi pesa, la testa è libera. Il tifo lungo la strada è bellissimo!!!!! Al 70 km, all'inversione di marcia incrocio Beppe e capisco di essere ancora in gara...quella vera, non la mia personale e solitaria.
Nuovamente in zona cambio, scarpette e via.....dopo 500 metri crampi...mi fermo tiro e riparto. So che la corsa e la mia croce ma me ne frego e a mio passo non mollo....ormai non importa in quanto tempo, ormai è finita!!!! Mancano 4 km, sento il tifo, sento la musica. Vedo il viale con le transenne, vedo tanta gente, sento e non vedo Stefy che mi grida "amore vai!!!!", sto correndo sul tappeto blu...quello dei veri, quello dei Finisher!!!!
A Voi Stefy e Jacopo, amori miei che siete la mia famiglia e che mi avete accompagnato lungo tutti questi 113 km e nove mesi di allenamenti.
Grazie a tutti gli amici presenti...è stato un piacere trascorrere con voi questi giorni indimenticabili e come dice Miki....sono cose che legano. Grazie Beppe, Marino, Andrea, Giulio, Marco, Miki, Julia e Tommy.
Grazie anche a tutti gli amici che non hanno avuto la possibilità di essere presenti ma che hanno seguito da casa la gara e le imprese di tutti noi.
Grazie Giuliana....credimi, hai fatto l'impresa sportiva dell'anno!!!! Ora te lo posso dire...non ci credevo nemmeno io!!!!
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